In 10.000 per i funerali del “boss delle cerimonie”, omaggi di D’Alessio e della Pascale

In 10.000 per i funerali del “boss delle cerimonie”, omaggi di D’Alessio e della Pascale
2 dicembre 2016

antonio-tobia-polese3-535x300Il corteo aperto dai Cavalieri dell’Ordine di Malta del quale faceva parte l’imprenditore, sei autovetture per trasportare gli omaggi floreali, tre chilometri di corteo funebre. Erano almeno in 10.000 oggi a Sant’Antonio abate, in provincia di Napoli, per i funerali di don Antonio Polese, il “Boss delle Cerimonie”, il popolare personaggio televisivo e patron del ristorante La Sonrisa, morto ieri all’età di 80 anni a causa di patologie cardiorespiratorie che ne da tempo ne minavano la salute. A partecipare al corteo funebre dalla zona periferica di Sant’Antonio Abate alla chiesa nel centro cittadino in piazza della Libertà, sono state centinaia di persone. Tra loro i familiari la moglie Rita Greco, la figlia Imma Polese, il fratello Sabatino Polese il genero Matteo Giordano, il nipote Antonio Polese jr. “Un uomo speciale, specialissimo” ha detto la figlia Imma.

E poi volti più o meno noti del territorio, il personale, Ferdinando Romeo il maitre, il caposala Gaetano Daniele, gli ex dipendenti. Tante coppie che “il boss delle cerimonie” ha ospitato per i loro matrimoni nella celebre struttura vesuviana. Anche un pullman dai Castelli Romani. Tra gli omaggi floreali quelli dello chef stellato Antonino Cannavacciuolo, di Gigi D’Alessio, di Discovery e Realtime, dei fratelli Brunetti registi e ideatori del format Boss delle Cerimonie, di Francesca Pascale, compagna dell’ex premier Silvio Berlusconi. Tra i primi ad omaggiarlo il cabarettista Ciro Giustiniani che, con la sua imitazione a Made in Sud, ha reso ancora più celebre Polese: “Era più di un personaggio da imitare, ormai era un amico” ha detto.

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Bara scoperta, un rosario tra le mani ed il “silenzio” suonato con la tromba. Tantissimi ad omaggiarlo, a volerlo toccare a salutare per l’ultima volta un uomo definito buono. La Sonrisa era comunque al centro di una vicenda giudiziaria per presunti abusi edilizi sui quali si era espresso il Tribunale di Torre Annunziata. Il sindaco Antonio Varone non ha proclamato il lutto cittadino, ma ha espresso il suo “cordoglio alla famiglia di un imprenditore che ha costruito la sua immagine a Sant’Antonio Abate e l’ha esportata dappertutto, valorizzando anche le ricchezze della sua città”. Da un mese Polese era alle prese con problemi di cuore. Prima era stato ricoverato all’ospedale San Leonardo di Castellammare, poi al Monaldi di Napoli per alcune terapie salvavita, infine tre giorni fa nel Casertano. Le sue condizioni, inizialmente migliorate, sono poi precipitate irrimediabilmente e il suo cuore ha smesso di battere.

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