Girandola di incontri per Juncker alla vigilia del vertice Ue

Girandola di incontri per Juncker alla vigilia del vertice Ue
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker
16 ottobre 2017

Girandola di incontri al vertice per il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nei prossimi giorni, in previsione del Consiglio europeo del 19 e 20 ottobre a Bruxelles. Il capo dell’Esecutivo comunitario è attualmente a colloquio con il primo ministro francese Éduard Philippe, a palazzo Berlaymont, dove stasera stessa avrà una cena di lavoro con la premier britannica Theresa May. Mercoledì sera, alla vigilia del vertice Ue, Juncker avrà un’altra cena di lavoro con i primi ministri dei quattro Paesi del gruppo di Visegrad: Viktor Orban per l’Ungheria, Robet Fico per la Slovacchia, Bohuslav Sobotka per la Repubblica Ceca e Beata Szydlo per la Polonia. Giovedì, poi, il presidente della Commissione incontrerà in bilaterale, prima del Consiglio europeo, il primo ministro italiano, Paolo Gentiloni. I temi in discussione sono naturalmente diversi a seconda degli interlocutori. Con Philippe (che nel pomeriggio vedrà l’intero Esecutivo comunitario), Juncker ha sul tavolo soprattutto le questioni in cui la Francia può sostenere le posizioni della Commissione, e quelle, al contrario, in cui vi sono delle “sfumature facilmente superabili”, come le ha definite lo stesso Juncker rispondendo ai giornalisti al momento dell’arrivo del suo ospite. Innanzitutto, il rafforzamento dell’Ue, sulla base delle posizioni espresse da Juncker durante il suo “discorso sullo stato dell’Unione” il mese scorso a Strasburgo, e dal presidente francese Emmanuel Macron durante il suo recente discorso alla Sorbona. Un dossier importante su cui le distanze con la Commissione possono essere ridotte è quello della direttiva sui lavoratori distaccati.

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Venendo incontro al suo interlocutore, Juncker ha ricordato di avere egli stesso proposto nel 2014 le modifiche oggi in discussione perché, ha detto, il testo attuale “oggi incita a un vero e proprio dumping sociale: bisogna mettervi fine, il mercato unico non è stato fatto per questo”. Un altro dossier su cui, invece, sembra più difficile trovare convergenze riguarda le perplessità della Francia di Macron nei confronti della politica commerciale della Commissione, in particolare per quanto riguarda le possibili conseguenze su ambiente e politiche climatiche dell’Accordo con il Canada (Ceta) e le implicazioni dell’accordo ancora da negoziare con il Mercosur (e in particolare con i grandi produttori di carne bovina, Brasile e Argentina). Infine, la questione delle riforme strutturali e della politica di bilancio di Parigi; Juncker ha affermato, sempre in risposta ai giornalisti nel “doorstep” con Philippe, di essere “cosciente dello sforzo strutturale” fatto dalla Francia e “fiducioso sul fatto che riuscirà a correggere i suoi squilibri di bilancio nel 2018. Credo – ha aggiunto – che la Francia non dovrebbe stare in procedura per deficit eccessivo e che ne uscirà nel 2018”. Per quanto riguarda l’incontro con la May, alla Commissione restano molto abbottonati, ma è chiaro che sarà discussa l’attuale situazione di impasse dei negoziati per la Brexit, con la prospettiva di cercare un compromesso per sbloccarli. Con i leader del gruppo di Visegrad, mercoledì le discussioni saranno invece focalizzati sulla politica di immigrazione e di asilo, uno dei temi principali del vertice Ue nell’indomani, che sarà probabilmente anche al centro del bilaterale di Juncker con Gentiloni. Naturalmente, nella discussione col premier italiano ci sarà spazio anche per parlare della nuova legge di stabilità italiana per il 2018, che nel frattempo il governo avrà inviato alla Commissione.

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