A 2 mesi da Regionali, Sicilia è ancora “laboratorio” politico

30 agosto 2017

Si va definendo in Sicilia il quadro delle candidature alle elezioni regionali in programma il prossimo 5 novembre. Anche questa volta l’isola sarà “laboratorio” di alleanze e coalizioni che qui saggeranno il loro grado di popolarità e di tenuta, in vista delle politiche nazionali del 2018. Eccezion fatta per il Movimento 5 Stelle, dato per favorito e ormai da due mesi in piena campagna elettorale dopo la scelta di Giancarlo Cancelleri candidato a Palazzo d’Orleans, i rebus più difficili da risolvere sono quelli di centrodestra e centrosinistra, tra affollamento di nomi, sovrapposizioni e divisioni su chi candidare alla poltrona di presidente della Regione. A destra tutto ruota attorno a Nello Musumeci. Dall’attuale leader dell’opposizione all’Ars, candidato come 5 anni fa alla presidenza, e già supportato da Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, nelle scorse settimane aveva preso le distanze il coordinatore siciliano di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. L’ex sottosegretario di Stato ha fatto poi marcia indietro, dopo una serie di incontri con Silvio Berlusconi, per puntare su un “ticket” tra Musumeci e l’ex assessore del governo Lombardo Gaetano Armao. A sinistra il Pd, insieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, hanno convinto il rettore dell’Ateneo palermitano Fabrizio Micari a scendere in campo, per una candidatura che vede il supporto oltre che del partito di Renzi, anche di Ap di Angelino Alfano.

Leggi anche:
25 Aprile, Montanari al Secolo: "tornate nelle fogne", Fdi insorge

Un’alleanza che non piace però a Mdp, che in questi giorni ha avviato contatti con Claudio Fava affinché torni in corsa in Sicilia, così come avvenne 5 anni fa, quando però la sua candidatura fu invalidata da un problema burocratico legato alla residenza sull’isola. In questo scenario frastagliato, s’inserisce la candidatura di Rosario Crocetta. Il governatore uscente, leader del Megafono, non ci pensa proprio a fare un passo indietro e marcia dritto in “solitaria” verso le elezioni. Sempre nell’area di sinistra radicale s’inserisce poi la candidatura dell’editore Ottavio Navarra. Altra candidatura fuori dalle coalizioni è quella dell’ex rettore di Palermo, ed ex assessore alla Sanità del governo Cuffaro, Roberto Lagalla, che si giocherà con il progetto Idea Sicilia le sue chance di vittoria. A sostenere Lagalla sono una serie di movimenti civici. Antagonista a tutti i partiti è poi la candidatura di Franco Busalacchi, ex dirigente regionale supportato dalla lista “Noi siciliani con Busalacchi, Sicilia libera e sovrana”, il soggetto politico che mette insieme autonomisti, sicilianisti e indipendentisti, nato dalla proposta di Noi siciliani, movimento per l’autodeterminazione della Sicilia, Stato nazione. Unica donna in corsa per Palazzo d’Orleans è infine Lucia Pinsone, la determinata professoressa di matematica presidente di Vox Populi, ritenta dopo 5 anni la corsa alla poltrona più importante dell’isola, forte dell’aver già “piazzato” diversi consiglieri in alcuni comuni dell’isola.

Leggi anche:
Autogol Lega su Autonomia, assente manda sotto maggioranza. E' caos

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti