Lo sfogo del sindaco di Gela dopo la cacciata dal M5S: “Decisione espressa da una Corte Marziale di bit”

Lo sfogo del sindaco di Gela dopo la cacciata dal M5S: “Decisione espressa da una Corte Marziale di bit”
31 dicembre 2015

di Giuseppe Novelli

Cacciato fuori dal M5S, il sindaco di Gela, Domenico Messinese prende atto “di una decisione espressa da una Corte Marziale di bit, ma non condivido”. Affermazioni forti ma altrettanto chiare che non lasciano dubbi nel ritenere che l’esperienza grillina per il primo cittadino della città nissena è oramai archiviata.  Eloquente Messinese: “Non mi appellerò a nessun organo di secondo grado interno solo perché a noi pentastellati o ex pentastellati non è permesso, ma le motivazioni di quella che è solo l’ennesima esecuzione di piazza sono degne di un’altra Storia della Colonna Infame ispirata ai giorni nostri”. Al sindaco non va giù la motivazione con la quale è stato messo alla porta. “Addurre dall’alto per un sindaco di un grosso centro la decurtazione dell’indennità di carica, non inserita nel programma elettorale – puntella – ha la stessa coerenza di una regola francescana teorizzata da Rockefeller”. Insomma, “esprimo il mio rammarico per imputazioni strumentali sulle quali (non solo io) conservo la mia idea ma non la diffondo per rispetto”.

Poi lancia messaggi criptati ad alcuni esponenti pentastellati. “Alla gara rancorosa degli attacchi mediatici di alcuni portavoce estremisti in cerca di popolarità  – prosegue Messinese – oppongo il silenzio a favore di tutti gli altri amici, la gran parte, del Movimento: dalle figure istituzionali che in queste ore mi sono state vicino, esprimendo un malessere che, mi hanno promesso, verrà presto affrontato e risolto definitivamente, agli attivisti di frontiera dei quali continuerò ad onorare la fiducia che mi hanno tributato, con la presenza anche in giunta. Con l’auspicio che anche loro non vengano raggiunti da un’espulsione che prenda spunto dal loro indice Isee o dall’alimentazione delle loro caldaie”. Infine, avverte: “Voglio rassicurare gli improvvisati bookmakers sulla mia identità partitica: non permetterò a nessuno di mettere il cappello sull’attività amministrativa che sto conducendo in nome di una città che, ahimè, riesce a ritagliarsi più spazio per le beghe di partito rispetto ai drammi che vive da anni”. Qualcuno adesso è più che convinto che alcuni esponenti del movimento sono pronti a seguire il primo cittadino fuori dallo steccato grillino. Staremo a vedere.

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