I medici non abbassano la guardia, pronti ad altre 48 ore di sciopero

I medici non abbassano la guardia, pronti ad altre 48 ore di sciopero
11 gennaio 2016

“Coesi come non mai, pronti a non abbassare la guardia e a far sentire la loro voce. Perché come ha ricordato Costantino Troise, segretario nazionale dell`Anaao Assomed: I medici sono l`unica opposizione alle politiche sanitarie del Governo”. I camici bianchi in mobilitazione sono pronti ad altre 48 ore di sciopero. L’annuncio sull’ultimo numero di Dirigenza Medica, il mensile online dell’Anaao Assomed che riunisce i medici e i dirigenti ospedalieri. “L`opposizione ha mostrato tutta la sua forza – vi si legge – come testimoniano la manifestazione del 28 novembre a Piazza Santi Apostoli a Roma, che ha visto arrivare camici bianchi da tutta Italia per rispondere all`appello lanciato dalla Fnomceo, e soprattutto il grande successo dello sciopero nazionale del 16 dicembre che ha incassato l`adesione di tre professionisti su quattro”. “E ora questa voce forte continuerà a lottare per il diritto alla salute, il diritto al lavoro e per recuperare il ruolo sociale de medici messo a dura prova dalle politiche degli ultimi anni. La Manifestazione di piazza SS Apostoli e lo sciopero nazionale sono stati, infatti, solo l`inizio di una nuova stagione di proteste: in cantiere ci sono ora due giornate di sciopero sostenute con forza dal Consiglio nazionale e dalla Direzione Nazionale dell`Annao Assomed nella riunione di fine anno a Firenze”. I sindacati medici, dunque, torneranno a “marciare uniti per denunciare la deriva del Ssn e la voglia dei medici di non abbassare la guardia”. E spiegano che “l`insufficienza di risorse economiche, al di là dei giochi verbali, rende già difficile mantenere gli ottimi risultati conseguiti, che già manifestano le prime crepe con la riduzione degli anni di buona salute nella fascia di età over 65, con l`aumento della spesa privata che ormai lega il diritto alla salute al censo, con l`eccezionale incremento di mortalità osservato nei primi 7 mesi del 2015”.

“Mentre nello stesso tempo cresce il numero di chi non accede alle cure per difficoltà economiche. E peggiorano, anche per l`impoverimento numerico del personale e il blocco da 7 anni di contratti e convenzioni, le condizioni di lavoro di chi è chiamato a tutelare la salute dei cittadini. Colpisce il distacco, fino all`indifferenza della politica e del governo, un disimpegno che traduce le promesse in annunci con una incapacità di reggere la complessità della questione sanità”. Fra le note dolenti, non ultima la questione del blocco del turn over e delle carenze negli organici. A denunciare il fatto che negli ospedali italiani dovrebbero essere impiegati almeno 6mila medici in più, il vice segretario nazionale vicario di Anaao Assomed, Carlo Palermo, dalle pagine di Affari e Finanza: “Attualmente in Italia abbiamo 110mila medici ospedalieri – spiega – ma per il sistema normativo europeo ce ne vorrebbero almeno altri 6mila” e sottolinea che ” fra il 2016 e il 2017 andranno in pensione i medici nati fra il 1952 e il 1955: si calcola fra i 5 e i 7 mila professionisti”. Sulle date dell’eventuale sciopero i sindacati dei camici bianchi devono ancora confrontarsi: `Il prossimo 21 gennaio è prevista l`intersindacale, l`incontro tra tutte le sigle del settore – ha chiarito il segretario nazionale Troise – ed in questa occasione discuteremo e concorderemo un piano di iniziative, ivi comprese altre 48 ore di sciopero”, magari, ha aggiunto, “assieme ad altre iniziative da mettere in campo”. La richiesta é semplice: “Un confronto serio con il governo” per “capire una volta per tutte quale politica il governo vuole avere verso un settore che interesse tutti i cittadini. Noi pensiamo che la Sanità debba figurare come priorità nell`agenda dell`esecutivo”.

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