Sicilia, formazione professionale al collasso. E ora i sindacati chiedono aiuto a Renzi

Sicilia, formazione professionale al collasso. E ora i sindacati chiedono aiuto a Renzi
11 febbraio 2016

Restano tutti aperti i problemi della formazione professionale in Sicilia. Non sono ancora partiti gli Avvisi che fanno capo agli assessorati al Lavoro e all’Istruzione e Formazione professionale e solo un migliaio degli 8 mila operatori iscritti all’albo e’ oggi al lavoro. Inoltre, quando la situazione si sblocchera’, non sara’ per tutti i lavoratori. Ecco perche’ Flc Cgil, Cisl Scuols e Uil scuola siciliane, in due distinti incontri con gli assessori al Lavoro e alla Formazione, Gianluca Micciche’ e Bruno Marziano (foto), sono tornate a sollecitare lo stato di crisi per il settore con l’accelerazione delle procedure necessarie “per evitare- dicono i sindacati- che il disastro occupazionale coinvolga tutti gli operatori e cercare, attraverso l’ineludibile confronto col governo nazionale, le soluzioni transitorie procedendo al contempo al ridisegno e al rilancio del sistema attraverso un apposito piano di ristrutturazione”.  I sindacati pongono l’accento “sugli strumenti di garanzia, sostegno e accompagnamento necessari per i lavoratori che a migliaia hanno perso il lavoro, esaurito gli ammortizzatori sociali o che li hanno prossimi alla scadenza” e sulla necessita’ di procedere quanto prima a una riorganizzazione del settore che lo renda adeguato ai bisogni del territorio.

All’assessore Micciche’ i sindacati hanno chiesto di accelerare le procedure “per il recupero della commessa, la messa a disposizione delle risorse e l’istruzione delle procedure delle attivita’ da avviare e delle rendicontazioni, almeno per le poche gia’ concluse”. Per quanto riguarda le rendicontazioni i sindacati hanno rilevato “un quadro di difficile comunicazione tra amministrazione centrale e periferica”. Sulla cassa integrazione in deroga Flc , Cisl scuola e Uil scuola hanno denunciato situazioni di discriminazione nella concessione e i ritardi accumulati che hanno fatto si’ che manchi l’accordo per il 2015, “buco” che l’assessore al Lavoro ha detto di volere colmare con una sorta di sanatoria nell’ambito dell’accordo per il 2016. “E’ giunto il momento- sostengono i sindacati- che il governo affronti con senso di responsabilita’ e rapidita’ il problema della formazione professionale, solo allora potremo ritenerci soddisfatti”. Resta quindi lo stato di allerta, con i sindacati che annunciano che vigileranno sulla concretizzazione degli impegni presi, lasciando intendere che se questi dovessero restare lettera morta si tornerebbe alla mobilitazione.

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