Accordo Pd su Italicum con ok di Cuperlo, minoranza si spacca. Speranza: serve nuova legge no paginetta fumosa

Accordo Pd su Italicum con ok di Cuperlo, minoranza si spacca. Speranza: serve nuova legge no paginetta fumosa
6 novembre 2016

Accordo raggiunto nel Pd sulle modifiche all’Italicum, ma la minoranza si spacca. La commissione del partito ha approvato all’unanimità, con il via libera di Gianni Cuperlo, un documento conclusivo, ma dalla sinistra bersaniana arriva uno stop. Eloquente Roberto Speranza: “Il documento non guarisce la ferita aperta. Italicum, approvato con la forzatura della fiducia, resta vigente”. In altre parole, per l’esponente della minoranza Pd “serve una nuova legge, non una traccia di intenti generica e ambigua che non cambia le cose”. E sottolinea: “Su un tema cosi’ importante che riguarda la nostra democrazia, il Pd che pure ha i numeri in Parlamento per essere determinante, non puo’ pensare di cavarsela con una paginetta fumosa”.

Nel merito, il documento prevede la “preferenza per un sistema di collegi inteso come il più adatto a ricostruire un rapporto di conoscenza e fiducia tra eletti ed elettori” e “la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta ai cittadini, oltre alla scelta su chi li deve rappresentare, la chiara indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo del Paese attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio”. Confermata l’indicazione della proposta Chiti-Fornaro come “riferimento del Pd” per la legge per l’elezione dei nuovi senatori. Il documento è ora sottoposto “all’Assemblea nazionale, alla Direzione e ai gruppi parlamentari del Partito Democratico di Camera e Senato”, ma il confronto non comincerà prima del referendum dato che “la totalità delle opposizioni” si è “dichiarata indisponibile a una verifica parlamentare” prima del 4 dicembre.

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“Abbiamo raggiunto un buon accordo sulle modifiche all’Italicum. Grazie a tutti quelli che non si sono rassegnati e hanno lavorato per l’unità”, commenta il presidente del Pd Matteo Orfini. Con l’accordo “non c’è più nessuno che possa tirar fuori alibi”, aggiunge il capogruppo alla Camera del Pd Ettore Rosato. E il vicesegretario del partito Lorenzo Guerini chiosa: “Credo sia un buon lavoro, innanzitutto per l’unità del nostro partito, che testimonia concretamente che ciò che è stato detto nell’ultima direzione non erano solo parole ma la volontà concreta di assumere un’iniziativa seria sulla legge elettorale. Avanti così!”. Ma l’opposizione interna si spacca. Gianni Cuperlo ha dato il suo via libera perché il documento “contiene un passo in avanti” anche se “da ora in avanti la prova di coerenza e lealtà rispetto a questo impianto spetta a tutti, a partire da chi è alla guida del governo”. Dalla sinistra bersaniana, però, arriva un secco no. “Il testo dell’accordo sulle modifiche all’Italicum è assolutamente generico e soprattutto elaborato fuori tempo massimo”, afferma Federico Fornaro, senatore della minoranza, secondo cui il testo è “lontano anni luce da un articolato di un disegno di legge e per questo privo di valore parlamentare”.

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