Affari e malavita, maxiblitz dei Ros contro clan. Arrestati 104 affiliati

Affari e malavita, maxiblitz dei Ros contro clan. Arrestati 104 affiliati
18 giugno 2018

Maxi blitz antimafia dei carabinieri del Ros contro la criminalita’ organizzata pugliese. I militari stanno eseguendo, a Bari e altre localita’ italiane, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 104 affiliati ai clan “Mercante-Diomede” e “Capriati”. Il provvedimento scaturisce da una complessa indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, che ha ricostruito gli assetti organizzativi, le attivita’ criminali e la capacita’ di infiltrazione dei clan nel tessuto economico e sociale della citta’ e della provincia di Bari.

L’indagine dei carabinieri del Ros sui clan baresi “Mercante-Diomede” e “Capriati”, coordinata dalla direzione distrettuale di Bari, ha documentato i rituali di affiliazione, la disponibilita’ di armi anche da guerra (kalashnikov) e i rapporti con esponenti della Societa’,la criminalita’ organizzata foggiana, e della Sacra Corona Unita di Lecce. Tra gli arrestati, quale partecipe del clan “Mercante – Diomede”, anche un imprenditore nel settore della sicurezza privata, da anni del gruppo dirigente dell’associazione antiracket ed antiusura Puglia.

C’e’ anche un insospettabile “infiltrato” dai clan dentro l’associazione antimafia di Molfetta di cui e’ diventato vicepresidente, e si chiama Roberto de Blasio, titolare di un istituto di vigilanza” secondo il Procuratore di Bari Volpe che ha raccontato oggi alla stampa l’operazione Pandora. Sono 104 gli ordini di custodia cautelare in carcere di cui 102 eseguiti dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bari ai danni di esponenti dei due principali clan baresi : i Capriati e Mercante-Diomede. Le accuse riguardano il 416 bis e una serie di reati che vanno da 3 tentati omicidi a rapine, furti, usura, estorsioni e traffico di stupefacenti.

“A Bari si fanno ancora le affiliazioni con i riti classici e i santini che neppure nella magia foggiana fanno piu'” ha detto ancora Volpe aggiungendo “nonostante le gravi difficolta’ del Tribunale penale ben note, la Direzione distrettuale Antimafia e’ viva piu’ che mai e colpisce ancora le organizzazioni criminali. Gli strumenti investigativi sono stati le intercettazioni delle corrispondenze in uscita dal carcere fino a quando e’ stato possibile dalle norme, le intercettazioni ambientali e telefoniche, le dichiarazioni acquisite e riscontrate dei collaboratori di giustizia”.

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