AimaD, il trapper buono che nei testi non parla di droga e sesso

14 febbraio 2019
Un trapper buono dal viso pulito. Damiano Bonaventura Casicci, di Terni, classe 2000, in arte AimaD, pubblica “Rolling stone”, brano che anticipa l’album d’esordio “La follia dell’esistere”. La trap nel lavoro di AimaD è nel sound, ma nei testi nessun richiamo a violenza, soldi e droga. “Metto me stesso su un foglio. Non ho esperienze di soldi, non faccio una vita di lusso, non ho problemi di droghe, non c’è criminalità nella mia città, non c’è molto da raccontare su questo”.
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Racconta così il suo brano: “E’ una traccia che racconta le mie emozioni, le mie ambizioni, il mio desiderio di uscire dalla mia città, senza portagli rancore, andando fuori lasciando le mie radici li. È una canzone nata dal mio senso di ispirazione interiore”. Milano è la sua meta ideale, in questo momento il centro nevralgico per la trap e il rap. “Non bisogna fare trap per forza per diventare famosi. Si può anche esser un pizzico originali, noi stiamo cercando di mischiare le nostre idee, seguendo comunque l’onda della trap che sinceramente ha portato molti pro alla scena e alla musica italiana”. Con il sogno di andare a Sanremo il prossimo anno. “Tra un anno all’Ariston, magari”.

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