Al Museo di Roma la foto del “Pantheon con le orecchie”

1 aprile 2019

Tra le circa 320 immagini esposte nella mostra “Roma nella camera oscura” per celebrare i 180 anni dalla nascita ufficiale della fotografia, ce ne sono alcune che rivelano come è cambiato radicalmente il volto della città: nella sezione “Percorsi tra le rovine” una stampa all’albumina di Ludovico Tuminello rivela un “Pantheon con le orecchie”, quando in cima al tempio romano divenuto basilica cristiana si ergevano ancora i due campanili costruiti dal Bernini, che i romani allora denominarono “recchi d’asino”, poi fortuntamente demoliti a fine 800.

Le foto, al Museo di Roma fino al 22 settembre 2019, provengono tutte dall’Archivio del Museo ospitato a Palazzo Braschi. Ritraggono la Capitale dall’800 a oggi: partendo da alcuni dagherrotipi, copie uniche create su supporti d’argento o rame in camera oscura, primo procedimento fotografico inventato nel 1837 dal francese Daguerre. Dai monumenti simbolo come il Colosseo e il Cupolone, si passa alle fontane monumentali, da quella delle Tartarughe alla fontana di Trevi, e poi il percorso mostra “La nuova Capitale”, con i piani regolatori di fine Ottocento che la trasformano in una città moderna, adeguandola dapprima al ruolo di Capitale d’Italia, poi a palcoscenico fascista e infine alla città di oggi.

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Si rimane così stupiti davanti alle immagini della stazione Termini o all’inaugurazione dell’Altare della Patria. Altra chicca un visore stereoscopico di inizio 900, che ridà le immagini in versione 3D e che il visitatore può provare. La foto che è stata scelta come immagine del manifesto è quella di Nello Ciampi, che per 30 anni illustrò la rivista Capitolium, “Coppia in via dei Fori Imperiali”. Infine Roma vista da alcuni grandi fotografi del nostro tempo, come Gianni Berengo Gardin o Gabriele Basilico.

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