Alfano, no liste comuni con altri ma grande aggregazione moderati. Cesa: dobbiamo fare gruppi unici in parlamento

30 marzo 2014

Grandi manovre al centro in vista delle europee e delle amministrative in alcune parti d’Italia. I moderati sono a caccia di alleanze che puntano a recuperare il voto degli elettori di centrodestra. Silvio Berlusconi, invece, tenta di riconquistare i delusi dalla politica.  Mentre Ncd ostenta sicurezza, annunciando di aver sfondato il tetto dei 12.000 circoli, ma guarda pure a Forza Italia, soprattutto in vista delle amministrative. Poi ci sono i centristi che strizzano l’occhio ad Alfano per arrivare a gruppi comuni. ”Non ci interessa la sommatoria dei partiti esistenti – afferma il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa – ma dare un respiro ampio e alto ad un progetto ambizioso, e oggi realizzabile: costruire in Italia un’area ampia di cattolici, moderati e riformatori che si riconosca a livello europeo nel Ppe e che abbia come minimo comune denominatore quello di dare una prospettiva solida al futuro per l’Italia, un Paese che non ha bisogno di populismi e di estremismi, ma di riforme vere”. E pensando ad Alfano sottolinea: “Dobbiamo fare un gruppo unico a Camera e Senato con chi crede in questa prospettiva”.

Intanto, proprio il ministro dell’Interno, da Agrigento sembra suonare la stessa musica. “Oggi molti centristi che stanno al governo ci dicono di fare dei gruppi parlamentari subito insieme – afferma Alfano – noi puntiamo alla grande aggregazione dei moderati, a una grande alleanza dei moderati, quindi non siamo affezionati all’idea di fare una lista in comune con altri, ma di costruire una grande aggregazione dei moderati”. E spiega: “Forse questa grande aggregazione necessitera’ di due momenti: il primo dei moderati che oggi sostengono questo governo e il secondo momento  – conclude – quando quelli di Forza Italia avranno finalmente capito che senza di noi sono terzo polo e non hanno prospettiva di successo e di governo”.

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