Alla Camera in commissione parte la riforma elettorale, ecco le 14 proposte di legge

Alla Camera in commissione parte la riforma elettorale, ecco le 14 proposte di legge
9 febbraio 2017

Sono 14 le proposte di legge di riforma della legge elettorale incardinate oggi in commissione affari costituzionali alla Camera. Inizialmente le pdl depositate erano 16 ma due (una di Sinistra italiana a prima firma Stefano Quaranta e un’altra del M5s di Danilo Toninelli) sono state ritirate. Relatore in commissione è Andrea Mazziotti, presidente della commissione. Altre quattro proposte (presentate da Cristian Invernizzi della Lega, Toninelli, Andrea Rigoni e Andrea Martella del Pd) sono state depositate e sono in via di assegnazione. Forza Italia e Si hanno preannunciato che presenteranno proposte di legge dopo le motivazioni della Consulta sull’Italicum. Nel corso della seduta è stato deciso che il calendario dei lavori sarà deciso nel primo ufficio di presidenza dopo le motivazioni della Consulta.

BLOCCO PDL Le proposte incardinate oggi sono state presentate da Toninelli (M5s); Roberto Giachetti (Pd); Pino Pisicchio (Misto); Giuseppe Lauricella (Pd); Pia Locatelli (Psi); Roberto Speranza (Pd); Domenico Menorello (Civici Innovatori); Maurizio Lupi (Ap); Pierpaolo Vargiu (Civici Innovatori); Michele Nicoletti (Pd); Massimo Parisi (Ala); Lorenzo Dellai, (Democrazia Solidale); Giuseppe Lauricella; Gianni Cuperlo (Pd). Tra quelle incardinate emerge un blocco di pdl che puntano al ritorno del Mattarellum, in versione originaria o corretta. Giachetti prevede il ripristino della legge che porta il nome del presidente della Repubblica ma con l’eliminazione del cosiddetto scorporo per la ripartizione della quota proporzionale. Il ritorno al Mattarellum, senza correzioni, è quanto propongono anche le pdl Vargiu e Nicoletti, con l’abolizione di Italicum e Porcellum per tornare al sistema precedente. Ce ne sono poi alcune che mirano a introdurre correttivi all’Italicum.

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LA PREFERENZA Due le proposte di Lauricella, che chiede di eliminare il secondo turno di ballottaggio e conferire al governo la delega per la determinazione dei collegi elettorali per l’elezione di deputati e senatori. Anche Pia Locatelli propone modifiche all’Italicum mirando a introdurre, solo per le prime elezioni politiche successive al primo luglio 2016, la possibilità di formare coalizioni di liste fin dal primo turno. Inoltre, stabilisce l’assegnazione del premio di maggioranza non più in favore esclusivamente della singola lista, ma anche alla coalizione. In questo “filone”, la proposta di Dellai prevede l’introduzione del voto di preferenza, l’attribuzione di un premio variabile dallo 0 al 15% alla lista che ottiene almeno il 40 per cento dei voti, un secondo turno “aperto” a cui partecipano liste o coalizioni che abbiano ottenuto al primo turno almeno il 30 per cento del consenso. Menorello propone semplicemente di spostare il termine di applicazione dell’Italicum da primo luglio 2016 al primo gennaio 2018.

I COLLEGI La proposta di Toninelli è un sistema proporzionale corretto con circoscrizioni di ampiezza intermedia che provocano uno “sbarramento naturale” e prevede le preferenze. Pisicchio propone un proporzionale a doppio turno e un premio di maggioranza di 340 seggi. La proposta di Speranza prevede l’elezione con il sistema maggioritario con un premio di maggioranza fisso di 143 seggi distribuiti in tre parti: 90 alla lista/coalizione i cui candidati abbiano ottenuto sul territorio nazionale il maggior numero di voti validi; 30 alla lista/coalizione i cui candidati abbiano ottenuto il secondo miglior risultato; 23 alle liste/coalizioni che abbiano superato la soglia del 2 per cento nel complesso dei 475 collegi, a condizione che ciascuna di esse abbia un numero di candidati eletti nei collegi uninominali inferiore a 10. La proposta Lupi è un sistema a turno unico e attribuisce, alla lista o alla coalizione di liste che ha conseguito il maggior numero di voti validi, un premio nella misura massima di 90 seggi, comunque non oltre il numero di 340 seggi complessivi. Inoltre introduce la facoltà di formare coalizioni di liste. Il modello predisposto da Parisi prevede l’elezione della metà di deputati e senatori tramite collegi uninominali a turno unico e dell’altra metà tramite sistema proporzionale, la possibilità di stringere alleanze pre-elettorali una soglia di sbarramento per l’accesso alla ripartizione proporzionale del 3% e un premio di governabilità di 90 seggi per Camera e 45 seggi per il Senato. Cuperlo, infine, propone un sistema elettorale proporzionale con un premio di maggioranza del 10%.

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