Alla conquista delle segreteria, Minniti pronto al sì. Zingaretti schiera 600 sindaci

Alla conquista delle segreteria, Minniti pronto al sì. Zingaretti schiera 600 sindaci
Marco Minniti, ex ministro degli Interni
13 ottobre 2018

Dovrebbe arrivare domenica il via libera ufficiale di Marco Minniti alla sua candidatura a segretario Pd: i renziani che hanno lavorato a questa soluzione assicurano che il risultato e’ da considerarsi acquisito. L’annuncio ufficiale, dunque, arrivera’ probabilmente con una lettera aperta dell’ex ministro, completamente digiuno di social network, nella giornata in cui Nicola Zingaretti lancia la sua campagna con l’iniziativa Piazza Grande. Una occasione anche per “oscurare” la ricaduta mediatica della kermesse del governatore del Lazio considerato il vero avversario da battere nella corsa al Nazareno.

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Un candidato “unitario”, cosi’ viene presentato dai renziani e, a confermarlo, ci sarebbe la lettera di sindaci come Dario Nardella, Giorgio Gori, Antonio Decaro e Giuseppe Falcomata’, primi cittadini di Comuni importanti ma riconducibili tutti all’ex segretario. La ricerca di adesioni importanti alla candidatura dell’ex ministro dell’Interno, ovviamente, e’ appena iniziata e si confida nel fatto che altri esponenti, politici e della societa’ civile arriveranno ad ingrossare la mozione Minniti al congresso. Nel frattempo, pero’, la guerra di cifre e’ gia’ iniziata e, se i renziani lavorano alla raccolta delle adesioni, Nicola Zingaretti puo’ gia’ annunciare che 300 amministratori locali – tra le oltre 3 mila adesioni alla sua iniziativa – sono con lui. Alcuni di questi saliranno domani sul palco della Ex Dogana, nel quartiere romano di San Lorenzo, per partecipare alla iniziativa ‘Piazza Grande’.

A intervenire, tra gli altri, ci sara’ il sindaco di Bologna Virginio Merola, il sindaco di Latina Damiano Coletta, capace di interrompere decenni di giunte di destra nel capoluogo pontino con la sua lista civica, il vice presidente abruzzese Giovanni Lolli, subentrato a Luciano D’Alfonso dopo che quest’ultimo ha optato per il seggio in Parlamento. In queste ore il presidente della Regione Lazio sta limando l’intervento che terra’ domenica in chiusura della due giorni, ma potrebbe anticiparne parte dei contenuti domani: gli amministratori italiani – sara’ il senso del suo discorso – sono stati lasciati da soli dal loro partito, dallo Stato e dalle istituzioni. Soli a fronteggiare emergenze come quella dei flussi di migranti (e qui il pensiero corre a Mimmo Lucano, il sindaco di Riace arrestato per favoreggiamento della immigrazione clandestina).

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E, di fronte ai tagli annunciati dal governo, specie su temi come quello dei trasporti, si troveranno ad affrontare ancora nuove criticita’, essendo i sindaci l’istituzione piu’ prossima al cittadino. Di qui la scelta di Zingaretti di mettere i territori al centro della sua campagna. E a giudicare da come sta maturando la sua candidatura, territori e loro amministratori saranno con ogni probabilita’ anche al centro della campagna congressuale di Marco Minniti. Detto di chi ha sottoscritto la lettera che lo invitava a scendere in campo, rimane da capire come si schiereranno i big di un partito che appare quanto mai diviso sul da farsi. Stando a quanto si apprende da fonti parlamentari, al momento, Paolo Gentiloni e Dario Franceschini dovrebbero “tenere” su Zingaretti, mentre non si conosce ancora la volonta’ di Maurizio Martina che, da segretario, evita ancora una volta di sbilanciarsi: “Io candidato? Oggi si parla di Europa”, e’ la risposta con la quale dribbla le domande dei cronisti che lo attendono a Palermo.

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Probabilmente le intenzioni dell’attuale segretario saranno rese note nel corso o subito dopo il Forum di Milano del 28 ottobre. Al momento, Martina puo’ incassare l’endorsement del disegnatore ed ex direttore del’Unita’ Sergio Staino. “Il Pd alla ricerca di un segretario. Perche’ non Martina?”, twitta Staino accompagnando la frase con una sua vignetta: “Martina e’ gentile, colto, preparato, giovane, affabile, ha fatto la gavetta”, dice la figlia di Bobo, il personaggio inventato dal disegnatore. “E ti sembrano qualita’ sufficienti a fare il segretario?”, e’ la risposta piena d’amarezza. Da capire anche le intenzioni di Matteo Orfini, affatto convinto dalla soluzione Minniti e, quindi, alla ricerca di un proprio candidato o, piu’ probabilmente, di una candidata. I nomi che circolano con piu’ insistenza sono quelli della presidente della Regione Umbria, Katiuscia Marini, e della giovane deputata Chiara Gribaudo, ma qualcuno avanza anche il nome di Giuditta Pini, altra giovane deputata che si e’ distinta nelle battaglie contro i Cinque Stelle in Aula.

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