Alleanze Sicilia, Micciché fa passo indietro: “Resettare incomprensioni”

Alleanze Sicilia, Micciché fa passo indietro: “Resettare incomprensioni”
Il presidente del parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè
21 agosto 2017

Sempre più incerte le alleanze in Sicilia in vista delle Regionali del 5 novembre. E soprattutto nel centrodestra dove tutto sembra rimesso in discussione. Eloquente l’ultima dichiarazione del commissario diForza Italia in Sicilia. “È essenziale fermarsi un attimo e riaprire il dialogo con tutte le forze politiche alternative al disastroso governo Crocetta – afferma Gianfranco Miccichè -. Non mi arrendo all’idea di spaccare il centrodestra e consegnare la Sicilia, e poi l’Italia, ai Cinque Stelle, sapendo di avere tutte le carte in regola e gli uomini giusti per vincere ed offrire ai siciliani un futuro. E soprattutto migliore”. In altri termini, per il leader forzista in Sicilia, “dobbiamo resettare incomprensioni ed eventuali malintesi, e sederci tutti attorno ad un tavolo serenamente, sapendo che l’unico veto accettabile è il veto alla sconfitta”. “Lo dobbiamo ai tanti siciliani che guardano con speranza alla proposta politica del centrodestra – conclude Miccichè – lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo alla Sicilia, e dobbiamo farlo presto”. Tanti gli appelli all’unità del centrodestra. A partire  da Gianfranco Rotondi, secondo il quale “spaccare il centrodestra in Sicilia e’ un suicidio”. “Ci giochiamo una vittoria probabile in Sicilia e una certa a livello nazionale”, afferma il segretario di Rivoluzione Cristiana. – “Un centrodestra largo ed inclusivo puo’ vincere in Sicilia, battere il 35/36 per cento del quale e’ accreditato il M5S”, ribadisce il capogruppo al Senato di Forza Italia.

Leggi anche:
Missili Patriot, Kiev incalza Europa e Usa. G7: subito scudo aereo per l'Ucraina

“Accettare divisioni tra candidati – aggiunge Paolo Romani – in questo momento sarebbe una iattura. Mi auguro che si arrivi ad una candidatura unica”. “Ho paura che in Sicilia vinca Grillo, ecco perche’ auspico l’unita’ del centrodestra – conclude -. Se Grillo vincesse significherebbe certificare che M5S possa governare l’Italia. Sarebbe la iattura piu’ grande che puo’ capitare agli italiani: un Paese governato da un comico e dai suoi ragazzi”. Al coro si aggiunge Lorenzo Cesa,  secondo il quale, “la sfida elettorale siciliana non va vista come un pericolo ma come una grande opportunita’ per unire il centrodestra”. “La Sicilia ha bisogno di una guida autorevole che puo’ essere garantita solo da un’ampia coalizione – afferla l’eurodeputato Udc – per questo è importante tenere tutti uniti a partire dalle forze che si richiamano al Partito Popolare Europeo”. In sostanza, per l’esponente Udc, “dividerci ora significherebbe consegnare la regione nelle mani inesperte del Movimento Cinque Stelle. Come Udc l’appello e’ quello dell’unita’ e della responsabilita’: uniti si vince, divisi si manda la Sicilia allo sbaraglio”. Il deputato regionale di Fi, Giorgio Assenza, è pronto a dimettersi qualora il centrodestra non sosterrebbe la candidatura a governatore della Sicilia  di Nello Musumeci. “Se alla fine FI appoggia Musumeci resto, altrimenti sosterro’ le liste di Nello, se mantiene la la sua candidatura. In caso contrario torno a tempo pieno alla mia professione, mai abbandonata”.

Leggi anche:
G7 a Capri, ministri degli Esteri uniti verso sanzioni a Iran e sistemi difesa aerea a Kiev

Il parlamentare a Sala d’Ercole si schiera contro le indicazioni del suo partito che sostiene l’economista Gaetano Armao, in favore di Nello Musumeci per la presidenza della Regione alle prossime elezioni. Ma il presidente dell’Ordine degli avvocati di Ragusa non perde l’occasione di sferrare un colpo basso. “Non vorrei che al professore Armao, del quale mi onoro di essere amico, venisse riservata la stessa sorte delle recenti elezioni palermitane: riunione dei maggiorenti di Forza Italia nei locali del gruppo all’Ars conclusa con la decisione che il Professore sarebbe stato il candidato sindaco del partito e l’indomani conferenza stampa di Micciche’: Forza Italia appoggia Ferrandelli che all’epoca non gradiva nemmeno la presenza del simbolo fra le sue liste. Il risultato l’abbiamo visto tutti: Orlando senza rivali e il 50% dei palermitani rimasti a casa”. “Qualcuno ancora non ha capito  – conclude Assenza – che con i giochetti e le manovre di palazzo non si recupera il consenso degli elettori che oggi, piu’ che mai, pretendono proposte chiare rispetto al malgoverno di Crocetta, del PD e dei transfughi vari che lo hanno sorretto per 5 anni e che ora, nella fantasia malata di qualcuno, dovrebbero costituire il nucleo indispensabile per la vittoria del centrodestra”.

Leggi anche:
Voto in condotta, come cambia la scuola con il ddl Valditara

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti