Alta tensione all’Ars, non passa la sfiducia a Crocetta. Scontro tra Musumeci e Malafarina

Alta tensione all’Ars, non passa la sfiducia a Crocetta. Scontro tra Musumeci e Malafarina
31 ottobre 2014

di Giuseppe Novelli

Dopo circa otto ore di seduta, l’Assemblea regionale siciliana ha respinto la mozione di sfiducia al governatore Rosario Crocetta con 44 voti contrari e 37 favorevoli.  Per il si Lista Musumeci, Forza Italia, Pid-Cantiere popolare, M5S, Art.4 e Ncd, mentre Pd, Megafono e Udc l’hanno bocciata. La mozione unificata, di centrodestra e M5stelle, è stata bocciata col voto nominale. Tre i voti che alla fine sono mancati alle opposizioni rispetto alle 40 firme raccolte al momento della presentazione dell’atto parlamentare: assenti Vincenzo Fontana del Ncd e i due deputati Mpa-Pds Pino Federico e Dino Fiorenza; sei, invece, i parlamentari della maggioranza non in aula.

Nel corso degli interventi, non sono mancati momenti di tensione in aula. In particolare, quando  il deputato Antonio Malafarina ha rimproverato il collega Nello Musumeci di non avere tolto la firma dalla mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle dopo che Beppe Grillo ha parlato, allo ‘Sfiducia day’ di una “mafia che aveva una morale”. A quel punto, Musumeci gli ha urlato di “non speculare sulla mafia”, ma il deputato del Megafono è passato al contrattacco ricordando al leader dell’opposizione il suo impegno antimafia da ex questore. Altre scintille si sono registrate tra il Movimento 5 Stelle e il governatore. “Lo sfiducia-day e’ stato un flop”, ha chiosato Rosario Crocetta. “Vergognatevi – ha aggiunto -. Noi invece abbiamo fatto un capolavoro politico. Abbiamo riunito la maggioranza e siamo pronti per governare altri tre anni e a vincere nuove sfide elettorali”. In altri termini, Crocetta si è detto “orgoglioso di fare parte di un partito che litiga, si confronta, un partito pluralista”. E’ la seconda mozione di sfiducia, in due anni di legislatura, che viene bocciata dal parlamento siciliano.

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