Altro che Tav, Conte punta sulla statale Agrigento-Caltanissetta: “Serve più della Torino-Lione”

12 marzo 2019

Ripartono i cantieri per la realizzazione dell’ultimo tratto della superstrada Agrigento-Caltanissetta. E così, oggi, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, piombano a Bigini, a sei chilometri da Caltanissetta, per presenziare alla ripresa dei lavori per il completamento della “Strada degli scrittori”. Giusto il tempo per immortalare l’evento, previsto per le 11 e 30, con caschi da lavoro a seguito. Perché poi, il premier “operaio”, alle 15 circa sarà a Palazzo San Macuto, a Roma, per l’audizione presso il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Dunque, Conte arriva in Sicilia “per sbloccare un cantiere strategico, più strategico della Tav, che è la statale Agrigento-Caltanissetta”. Beh, dire che la strada statale che alla fine collegherà Agrigento a Caltanissetta è un’opera “più strategica” rispetto alla Tav, un’infrastruttura europea che metterà in comunicazione l’Italia e la Francia, attraverso Torino e Lione, appare un po’ esagerato. Eloquente il sindaco di Agrigento. “E’ un’opera che, una volta ultimata, non sarà più strategica della Tav – puntella, Lillo Firetto – perché è frutto di un normalissimo progetto che realizza un’infrastruttura di collegamento indispensabile con le principali direttrici regionali, per la quale è trascorso ormai un ventennio dalla convenzione con Anas”.

Di certo, è un’opera importante per la Sicilia e che permetterà di collegare i due capoluoghi all’autostrada Palermo-Catania. Parliamo di una strada statale, la numero 640, realizzata agli inizi degli anni Settanta e che con i fondi europei (Fesr Sicilia 2007-2013) si è finanziato il raddoppio: da una corsia a due corsie. Di questo parliamo, di una superstrada che, a marzo del 2017, è stato aperto il primo lotto, il versante Agrigentino, per un investimento complessivo pari a 535 milioni di euro e sono stati realizzati 31,2 chilometri di nuovo tracciato. I lavori del secondo lotto, su 28 chilometri del lato nisseno fino all’innesto con l’autostrada A19 Palermo-Catania, stanno costando invece complessivamente 990 milioni di euro. Per il secondo lotto, i cui lavori riprenderanno oggi alla presenza di Conte, sono stati previsti 6 svincoli, in adeguamento a quelli esistenti, un cavalcavia, sette sottovia scatolari, 14 viadotti, 5 gallerie artificiali e 4 gallerie naturali. Lavori interrotti lo scorso anno per una crisi finanziaria dell’impresa appaltatrice, la Cmc di Ravenna. Ma dopo una serie di tira e molla, proteste e azzeccagarbugli in azione, lo scorso 2 febbraio, grazie a un incontro tra Anas e Cmc, si è giunti a un accordo secondo il quale, in sostanza, l’Anas pagherà le imprese per i lavori da svolgere.

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Uno stop dei cantieri che ha generato danni economici e disagi in tutto il centro della Sicilia per mesi. Lo stesso governo Musumeci, lo scorso 30 ottobre, attraverso l’assessore al ramo, scriveva: “La società Cmc deve essere mandata via dalla Sicilia. Fuori chi vuole bloccare tutto. Ieri (29 ottobre, ndr) a sorpresa abbiamo inviato degli ispettori al cantiere della Agrigento-Caltanissetta. Risultato? A lavoro non c’era nessuno e nessun progresso nell’opera è stato compiuto rispetto a tre mesi fa! L’Anas, gestore della strada, ha un contratto con Cmc. Abbiamo chiesto di farlo rispettare. L’Anas deve stare al fianco della Regione e mandare via un’impresa che sta offendendo la dignità del popolo siciliano”. Anche di questo è costellata la tormentata “Strada degli scrittori”. E sì, è proprio denominata così, la Ss. 640. Tutto riportato su un protocollo siglato nel 2013 a Racalmuto, alla presenza dell’allora ministro per i Beni culturali Massimo Bray. Decine di chilometri che ci permettono di rivivere a tappe la vita, le ispirazioni e anche i travagli di figure chiave della storia dell’Isola (e non solo) come Luigi Pirandello ad Agrigento, Pier Maria Rosso di San Secondo a Caltanissetta, di Andrea Camilleri a Porto Empedocle, di Antonio Russello a Favara, di Leonardo Sciascia a Racalmuto e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa a Palma di Montechiaro.

Ma, intanto, ripartono i lavori. E per Conte non poteva esserci migliore occasione di partecipare con casco sulla testa e cazzuola in mano al riavvio di un cantiere per tentare di annacquare le polemiche sulla Tav. Insomma, dopo giorni in cui il dibattito politico nazionale è stato monopolizzato dalla discussione sull’Alta velocità Torino-Lione con l’ennesima crisi di governo sventata, Conte tenta di uscire dall’angolo e riportare la discussione su temi diversi “per far ripartire il paese”. E così “d’ora in poi, come lavoreremo a Palazzo Chigi, con le task force e le cabine di regia, lavoreremo operativamente cantiere su cantiere per verificare come sbloccarli”, dice il presidente del Consiglio. Va anche detto che il clima è anche di campagna elettorale. E va pure detto, che il deputato regionale M5s, Giancarlo Cancelleri, storico fedelissimo di Luigi Di Maio è proprio di Caltanissetta, quindi terreno di voti per lui politicamente vitale. Non a caso oggi sarà al seguito del premier e di Toninelli.

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