Ambientalisti, revocare piano rifiuti in Sicilia

16 marzo 2014

Un piano regionale di rifiuti che autorizza discariche in zone vietate, riserve naturali e parchi. E’ quello che evidenziano le associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra e Man che hanno presentato una diffida al ministero per l’Ambiente, agli assessorati regionali Territorio e Energia, all’Agenzia regionale per l’ambiente e al Noe di Roma, segnalando incongruenze tra il piano dei rifiuti e la relativa Valutazione ambientale strategica (VAS). Il piano, secondo gli ambientalisti, è stato corretto in corso d’opera dall’amministrazione regionale, in fase preliminare, ma la sostanza non è cambiata. In altre parole, sempre secondo le associazioni, il piano non segnalerebbe difatti che alcuni impianti previsti (tra cui discariche e biostabilizzatori) si troverebbero in aree tutelate da norme nazionali ed europee. “La Regione ha presentato e si è fatta approvare – spiegano ancora gli ambientalisti – il piano dei rifiuti dal ministero nel luglio del 2012 senza specificare che 8 su 23 impianti interferivano con siti della Rete Natura 2000, quindi zone protette. Due siti, inoltre – proseguono – ricadono in aree di esondazione secondo il Piano di assetto idrogeologico (Pai)”. Da qui la richiesta al ministero dell’Ambiente “di revocare in autotutela l’approvazione del piano rifiuti, nel quale non si riporta alcuna indicazione su previsioni progettuali in relazione alla Rete Natura 2000 e a riserve naturali e parchi”.

Non solo. Le associazioni chiedono anche alla Regione “di sospendere la procedura Vas e di rifare il Rapporto ambientale come richiesto dalle norme vigenti, escludendo tutti gli impianti interferenti con le aree  protette”. L’annosa questione dei rifiuti a Messina – ma a dire il vero in tutta l’Isola – è spesso pane per i denti per il malaffare. Una delle testimonianze è del sindaco di Furnari, Mario Foti, già oggetto in passato di attentati intimidatori per aver denunciato le infiltrazioni mafiose nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, alle porte della sua cittadina. “Il processo di appello del procedimento antimafia ‘Vivaio’ che si sta svolgendo a Messina – spiega Foti – sostanzialmente ha confermato l’impianto accusatorio nei confronti della mafia delle discariche. L’assessore regionale al Territorio Mariella Lo Bello – dice ancora il primo cittadino – ha denunciato un funzionario regionale del suo dipartimento che presiedeva la conferenza di servizi durante la quale, nel settembre 2008, è stata  rilasciata l’Autorizzazione integrata ambientale,  per l’ampliamento di una discarica nella Sicilia Orientale, segnalando che lo stesso avrebbe ‘omesso la vicinanza di un centro abitato’, in modo assolutamente illegittimo, come accertato da una successiva sentenza del Tar di Catania”.

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