Venezuela, arrestati altri leader dell’opposizione. L’Ue condanna il presidente venezuelano

1 agosto 2017

Resta altissima la tensione in Venezuela dove, dopo gli scontri di domenica in cui sono morte 10 persone, nella notte tra lunedì e martedì due leader dell’opposizione politica, Leopoldo Lopez e Antonio Ledezma, sono stati arrestati. Arresti che sono stati duramente condannati dall’Unione europea che aveva già dichiarato il suo scetticismo sulle elezioni per l’Assemblea Costituente avvenute due giorni fa per volonta del presidente venezuelano Nicolas Maduro. Gli agenti dei servizi segreti del Venezuela, il Sebin, hanno arrestato oggi Lopez e Ledezma, che erano già assegnati ai domiciliari, hanno annunciato le loro famiglie. “Hanno appena prelevato Leopoldo a casa. Non sappiamo dove si trova e dove è stato portato”, ha scritto su Twitter la moglie di Lopez, Lilian Tintori. I figli di Ledezma, Victor e Vanessa, allo stesso modo hanno annunciato che il Sebin ha portato via il padre. Per l’Unione europea gli arresti sono “un passo nella direzione sbagliata” dopo il controverso voto di domenica scorsa per l’Assemblea costituente. “Abbiamo appreso la notizia oggi e riteniamo che sia chiaramente un passo nella direzione sbagliata”, ha detto Catherine Ray, una portavoce del capo della diplomazia Ue Federica Mogherini. Intanto il presidente venezuelano Maduro, pronto a varare la Costituente, ha respinto ieri le sanzioni adottate nei suoi confronti da parte degli Stati Uniti. “Io non obbedisco agli ordini imperialisti, io non obbedisco a governi stranieri, io sono un presidente libero”, ha detto Maduro, reagendo alla decisione statunitense di congelare tutti i beni che il capo dello Stato avrebbe negli Stati Uniti.

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Il Tesoro americano ha deciso di sanzionare il presidente venezuelano Nicolas Maduro definito un “dittatore”. Il Tesoro Usa ha spiegato che la sua decisione “dà prova del suo sostegno alla popolazione venezuelana”. “Le elezioni illegali di ieri confermano che Maduro è un dittatore che disgrega la volontà del popolo venezuelano”, ha dichiarato il segretario al Tesoro Steven Mnuchin. Ieri l’Ue ha espresso “seri dubbi” sulla validità del voto di domenica per l’Assemblea costituente, e oggi ha rilanciato la propria richiesta al governo di Caracas di mettere fine alla repressione delle proteste in corso nel Paese dall’inizio di aprile, che hanno causato più di 120 morti: “Continuiamo a chiedere al governo del Venezuela misure che favoriscano la fiducia e che creino le condizioni migliori per la ripresa di iniziative per una soluzione pacifica negoziata”. La coalizione dell’opposizione, Tavolo dell’Unità Democratica (MUD), ha indetto per domani una nuova manifestazione a Caracas per denunciare “l’illegittimità” della nuova Assemblea. Ieri e oggi nella capitale del Venezuela la situazione è rimasta calma, ma le barricate dei manifestanti sono ancora sulle strade. “Hanno preso Leopoldo Lopez e Ledezma per farci paura e demoralizzarci”, ha dichiarato il deputato dell’opposizione Freddy Guevara, ma “la prigione e le persecuzioni contro i nostri responsabili non fermeranno la ribellione”. Maduro ha annunciato di voler togliere l’immunità parlamentare ai deputati per consentire arresti e processi a loro carico.

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(con fonte Afp)

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