La Spd elegge Andrea Nehles, prima donna alla guida del partito

22 aprile 2018

Una donna, Andrea Nahles, per superare la crisi, la piu’ grave in 155 anni di storia dell’Spd. E un’elezione, ottenuta con il 66% dei voti, che mostra il persistente risentimento all’interno del partito socialdemocratico tedesco per la decisione, spalleggiata con forza dalla stessa Nahles, di tornare al governo nazionale, in Germania, come soci minoritari dei conservatori di Angela Merkel. Il Partito socialdemocratico tedesco ha dunque per la prima volta una donna alla presidenza: madre single, 47enne, Andrea Nahles, ha ottenuto 414 voti tra i 631 delegati presenti al congresso straordinario dell’Spd, a Wiesbaden. Sconfitto il sindaco di Flensburg, Simone Lange, 41enne, che ha comunque ottenuto 172 voti. Un risultato che contrasta con il 100% raggiunto un anno fa da Martin Schulz, quando pero’ non c’erano candidature alternative e l’ex presidente del Parlamento europeo era sull’onda dell’entusiasmo per essere rientrato nella politica tedesca. Per la prima volta dunque i due grandi partiti del Paese saranno dominati da una donna: Nahles per l’Spd; e la Merkel al comando dei conservatori (da notare che in Germania anche la sinistra radicale, gli ambientalisti e la destra estrema hanno donne in posti chiave).

La neo presidente dovrà raccogliere i cocci di un partito diviso

Il nuovo leader deve raccogliere i cocci di una formazione divisa, che a malincuore ha partecipato alla “grande coalizione” guidata da Angela Merkel. “Credo di potercerla” fare, ha detto Nahles. Tuttavia, un sondaggio condotto della tv pubblica Ard mostra che c’e’ molto scetticismo. Coriacea, attualmente e’ presidente del gruppo parlamentare Spd al Bundestag, nel governo precedente e’ stata ministro del Lavoro e si e’ battuta per il salario minimo e per una nuova legge sulle pensioni, che consente in alcuni casi di andare in pensione a 63 anni, invece che a 67 anni. “Mio padre e’ arrivato a 73 anni, con le spalle, la schiena e le ginocchia rotte. Cosi’, quando sento professori garruli parlare di pensionamento a 70 anni, divento una furia”, ha avvertito i suoi critici. Combattiva, non e’ raro che termini i suoi discorsi senza voce (“Ho un temperamento un po’ sulfurico” ha riconosciuto in un’intervista al Suddeutsche Zeitung sabato). Divorziata, con un lieve handicap causato da un incidente, viaggia regolarmente tra Berlino e la sua citta’ natale, Weiler, per vedere la figlia, che e’ affidata alla nonna materna. In un libro autobiografico pubblicato nel 2009 ha tentato di mostrare un profilo laterale piu’ umano di quello dell’animale politico: si e’ descritta come una donna di provincia, fervente cattolica e una persona per la quale la famiglia e’ la cosa piu’ importante. Una dicotomia che non e’ nuova: quando si diplomo’ nel 1989, scrisse nel libro di classe che la sua carriera ideale era “casalinga o cancelliere”.

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