Antincendio, maxi truffa alla Regione siciliana. Crocetta: “Ho individuato malaffare strepitoso”

Antincendio, maxi truffa alla Regione siciliana. Crocetta: “Ho individuato malaffare strepitoso”
27 giugno 2015

Maxi truffa alla Regione siciliana sul servizio aereo di antincendio boschivo. Sigilli a quattro societa’ e sequestri di denaro, attrezzature e velivoli per oltre 12,5 milioni di euro. Ma andiamo per ordine. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Palermo ha svelato una truffa ai danni dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente (gia’ assessorato Agricoltura e Foreste) nell’affidamento e svolgimento del servizio di antincendio boschivo della Regione Siciliana. In corso, su tutto il territorio nazionale, una serie di sequestri nei confronti degli amministratori pro tempore delle societa’ Heliwest s.r.l., Elifriulia s.r.l., Elitellina s.r.l. ed Elimediterranea s.p.a., resisi responsabili di truffa aggravata a danno dello Stato, falsita’ in atto pubblico, turbata liberta’ degli incanti, inadempimenti di contratti di pubbliche forniture. L’attivita’ investigativa, svolta dalle Fiamme Gialle anche con il contributo del Corpo Forestale della Regione Siciliana, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, ha permesso di accertare la fraudolenta aggiudicazione dell’appalto concernente il servizio antincendio alle suddette quattro societa’, riunitesi in un’Associazione Temporanea di Imprese (A.T.I.). Infatti, l’ATI ha attestato di avere la disponibilita’ di personale di volo e tecnico in realta’ inesistente e ha dichiarato di poter effettivamente impiegare due elicotteri bimotore che, invece, erano gia’ impegnati in altri servizi presso diverse regioni italiane. La dichiarazione e’ risultata determinante per la partecipazione alla gara e, quindi, per la sua aggiudicazione, considerato che l’A.T.I. in questione e’ risultata l’unica partecipante alla stessa, in ragione dei requisiti particolarmente stringenti richiesti ad hoc dal relativo bando. In questo modo, le societa’ coinvolte hanno potuto assicurarsi un appalto milionario a tutto danno delle casse regionali, atteso che, in virtu’ della assenza di altre offerte, l’aggiudicazione e’ avvenuta con un ribasso irrisorio dello 0,84%.

I comportamenti truffaldini hanno riguardato la materiale esecuzione del servizio, comportando ripetuti inadempimenti del contratto d’appalto. Non avendo, difatti, un’adeguata disponibilita’ di tecnici e piloti, diversamente da quanto dichiarato in sede di gara, l’A.T.I. ha dovuto falsificare la rendicontazione dei turni di servizio svolti dal personale. Piu’ nel dettaglio, e’ stata fatta fittiziamente figurare la presenza di addetti al servizio antincendio presso le nove basi dislocate in Sicilia che, in realta’, risultavano fruire presso altre regioni italiane di turni di riposo, con la conseguenza che il dispositivo di intervento veniva di fatto occultamente assicurato dai pochi tecnici e piloti realmente presenti, costretti percio’ a garantire piu’ ore di presenza al lavoro di quelle dovute, in dispregio alle disposizioni emanate dall’Enac in materia di “limiti di volo”. La mancanza di tecnici si e’ riflessa sul regolare utilizzo dei velivoli, in quanto non ha reso possibile la prevista effettuazione delle manutenzioni giornaliere, determinando talvolta l’impossibilita’ di impiegare gli elicotteri a disposizione. Circostanze queste nelle quali, per non incorrere nelle onerose penali previste in caso di indisponibilita’ degli elicotteri, gli indagati si sono resi responsabili di ulteriori gravi comportamenti fraudolenti culminati, in caso di richiesta di intervento, nella simulazione di improvvise avarie che avrebbero costretto gli aeromobili, prontamente levatisi in volo, a rientrare alla base. Il Tribunale di Palermo – Sezione del Giudice per le indagini preliminari ha emesso, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di sequestro preventivo per equivalente nei confronti delle quattro societa’ costituenti l’A.T.I. e dei relativi rappresentanti legali, finalizzata a colpire i beni nella loro disponibilita’ per un valore pari a 12.519.000 euro. A finire sotto sequestro l’intero capitale sociale, gli immobili le attrezzature aziendali ed alcuni aeromobili delle societa’ coinvolte e le somme, in corso di quantificazione, depositate sui numerosi conti correnti nella disponibilita’ degli indagati e delle societa’ stesse.

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CROCETTA “Sulla vicenda degli elicotteri antincendio, voglio ricordare che l’anno scorso a giugno feci bloccare la gara di appalto individuando un malaffare strepitoso. Presentai anche una denuncia in Procura. A insospettirmi la presenza di costi altissimi”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. “In quella occasione non mi limitai solo alla denuncia che consegnai alla Procura ma bloccai la gara che c’era in corso e strinsi un accordo con i vigili del fuoco per la fornitura degli elicotteri e anche con il corpo forestale dello Stato per quelle forniture”.

MAGGIO (PD) “Ogni giorno si appalesa in maniera sempre piu’ netta che in questa nostra Sicilia, nella gestione di diversi settori pubblici, non ci sono solo semplici buchi da colmare, ma vere e proprie voragini create da un sistema di corruzione e di ambivalenze che non e’ stato mai scardinato, ma solo appena scalfito. Lo scandalo degli elicotteri fantasma all’Anticendio sottolinea che e’ il momento decisivo per passare dalle parole ai fatti, altrimenti si finisce sempre per cercare un capro espiatorio cui addossare le colpe, senza distruggere l’attuale sistema gestionale infetto. Lo afferma il deputato regionale del Partito democratico, Mariella Maggio, in merito alla truffa scoperta dalla Guardia di finanza. “Se, giorno dopo giorno, non si gestiscono in modo coerente ed ordinato i servizi e, prima ancora, non si avviano controlli piu’ rigorosi sugli appalti degli stessi – ha concluso – ci ritroveremo, come accade di tanto in tanto, ad applaudire le forze dell’ordine e le Procure per l’azione rigorosa di soppressione di questi crimini senza che nulla, pero’, in realta’ migliori”.

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LEGAMBIENTE “Le notizie sui primi esiti dell’importante e meritoria indagine avviata dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Palermo sul servizio elicotteri antincendio della Regione lasciano increduli, delineano un quadro molto piu’ grave della semplice turbativa d’asta e danno l’idea di quanto possa essere ampio il malaffare che ha riguardato il settore forestale in questa regione. Autorita’ Giudiziaria e Investigatori vadano sino in fondo per i gravi danni che hanno subito l’ambiente e le comunita’ oltre che il pubblico erario”. Lo afferma Angelo Dimarca, responsabile del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia, secondo cui “occorre accertare le responsabilita’ di chi doveva vigilare sulla corretta esecuzione del servizio – perche’ se per anni ben nove elicotteri dislocati in nove diverse basi non sono stati impiegati correttamente, falsificando guasti e non intervenendo in caso di incendi, certamente la rete di complicita’ o di omissioni all’interno del settore e sul territorio e’ vasta ed articolata”. Legambiente chiede che si mettano in relazione i casi di truffa per interventi non espletati con gli incendi verificati.

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