Appalti, giudizio immediato per ‘comitato d’affari’ di Alcamo

30 agosto 2016

Giudizio immediato per il “Comitato d’affari” di Alcamo, nel trapanese. Il provvedimento e’ stato disposto dal gip del Tribunale di Trapani su richiesta del procuratore aggiunto Ambrogio Cartosio e dei sostituti Rossana Penna e Marco Verzera. L’accusa e’ di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla bancarotta fraudolenta e reati contro la pubblica amministrazione. A capo dell’organizzazione – secondo l’accusa – Pasquale Perricone, imprenditore e politico di 61 anni, ex vicesindaco di Alcamo. Rinviati a giudizio anche Girolama Maria Lucia Perricone, 50 anni; Marianna Cottone, 34 anni, sua compagna; Mario Giardina, 52 anni e Emanuele Asta, 55 anni.

Al centro delle contestazioni l’organizzazione di corsi di formazione fantasma e la realizzazione del porto di Castellammare del Golfo. Nell’indagine – svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani – emerse il ruolo di Asta, funzionario dell’ispettorato del lavoro, iscritto alla massoneria (Loggia Myrhiam 225) e di Perricone, come soggetto in grado di influenzare l’attivita’ politica ed economica di Alcamo attraverso la stesura del Piano triennale delle Opere pubbliche del Comune di Alcamo tra il 2011 e il 2015, ed esercitando pressioni sulla nomina del Consiglio di amministrazione della Cassa rurale ed artigianale “Don Rizzo” di Alcamo. Il processo, dinanzi ad un collegio giudicante, avra’ inizio il prossimo 20 ottobre.

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