Appalti sospetti in Calabria, Oliverio sotto accusa

Appalti sospetti in Calabria, Oliverio sotto accusa
Mario Oliverio
18 dicembre 2018

Lavori pubblici per oltre sedici milioni di euro finiti ad una ditta, unica partecipante, strettamente legata alla potente cosca Muto di Cetraro, in provincia di Cosenza, quindi l’inizio di una serie di scambi reciproci, tra coperture e liquidazioni non dovute, fino a coinvolgere direttamente il presidente della Giunta regionale della Calabria, Mario Oliverio, esponente di primo piano del Pd, finito con l’obbligo di dimora nella sua citta’, San Giovanni in Fiore, con l’accusa di abuso d’ufficio. L’operazione “Lande desolate”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e portata a termine dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, ha permesso di notificare sedici misure cautelari emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro, Pietro Care’, nei confronti di politici, imprenditori, dirigenti della Regione e tecnici.

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Figura chiave dell’inchiesta e’ l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, 42 anni, residente a Roma, e ritenuto a tutti gli effetti collegato alla cosca Muto di Cetraro. La sua impresa ha conquistato, senza avere alcun avversario, le gare d’appalto per realizzare o riqualificare l’impianto sciistico di Lorica, in Sila, e dell’aviosuperficie di Scalea. Su questo il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, non ha dubbi: – “L’impresa Barbieri e’ di riferimento della famiglia di ‘ndrangheta Muto di Cetraro. I due lavori dovevano essere fatti anche a partecipazione privata, investendo tre milioni di euro, ma sono state usate solo briciole. La cosa che ci ha meravigliato e ci ha fatto accendere i riflettori – ha sottolineato – e’ che a partecipare a questo bando, con fondi europei, e’ stata sola la ditta Barbieri. Una anomalia che ci ha fatto pensare ad interessi di ‘ndrangheta”.

CHI E’ OLIVERIO

Quattro volte parlamentare, due volte consigliere regionale, due volte presidente della Provincia di Cosenza, e infine il traguardo, inseguito per anni, della presidenza della Regione. Mario Oliverio, volto storico della sinistra calabrese, transitato dal Pci al Pds, quindi dai Ds al Pd, e’ uno dei politici sicuramente piu’ longevi a calcare la scena in tutt’Italia. Nato 65 anni fa a San Giovanni in Fiore, popolo centro simbolo della Sila in provincia di Cosenza, del quale sara’ anche sindaco agli inizi degli anni ’90, Oliverio sin da giovane brucia letteralmente le tappe, passando in pochissimo dalle lotte studentesche e politiche ad incarichi istituzionali di alto prestigio: ha appena compiuto 27 anni quando l’attuale governatore entra, nel 1980, con il Pci in Consiglio regionale, risultando poi il primo degli eletti alle Regionali del 1985 diventando assessore all’agricoltura nella prima Giunta di sinistra della Regione Calabria.

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Sara‘ il trampolino di lancio per il Parlamento, che Oliverio frequentera’ per quattro legislature consecutive, dal 1992 al 2006, con il Pds prima e i Ds dopo. Intanto, da parlamentare, vince le elezioni provinciali di Cosenza del 2004, diventando presidente della Provincia piu’ grande della Calabria, carica che rivestira’ fino all’ottobre 2014. Oliverio pero’ non si ferma, dedicandosi al suo “sogno” politico dichiarato, quello di fare il presidente della Regione. Uomo di punta del Pd nazionale e calabrese, molto legato all’allora segretario nazionale democrat Pierluigi Bersani, Oliverio si candida alle primarie del partito per la candidatura a governatore della Calabria sfidando il competitor di bandiera dell’area di Renzi, il giovane sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, che Oliverio supera nettamente. E’ l’abbrivio per la corsa alla presidenza della Regione, che il 23 novembre 2014 Oliverio corona sconfiggendo, con un consenso superiore al 60%, la sfidante del centrodestra Wanda Ferro.

Nonostante il largo successo, per Oliverio la guida della Regione sara’ subito costellata di problemi: nell’estate 2015, anche sull’onda di un’inchiesta giudiziaria sui presunti rimborsi “gonfiati” nella passata legislatura regionale, Oliverio azzera la sua prima Giunta nominando un esecutivo di soli tecnici, che infine ritocchera’ ad aprile scorso. Sul piano politico gli ultimi mesi di questa legislatura regionale stanno evidenziando piu’ di un problema di tenuta della sua maggioranza di centrosinistra, ma questo non ha impedito a Oliverio di manifestare recentemente, nel corso di un’assemblea con numerosi sindaci calabresi, la sua disponibilita’ a ricandidarsi alla presidenza della Regione anche alle prossime elezioni regionali del 2019. E questo nonostante non gli manchino le grane giudiziarie in qualita’ di governatore: il presidente infatti risulta attualmente indagato dalla procura di Catanzaro in due procedimenti, uno relativo ad un comando nell’ente strumentale “Calabria Verde” e l’altro alla nomina di un dirigenti della Regione interdetto dai pubblici uffici. Adesso per Oliverio la tegola dell’inchiesta “Lande Desolate” condotta sempre dalla Procura catanzarese.

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