Guaido’ si appella a comunità internazionale: “Liberiamo il Venezuela da Maduro”. Usa: “Il presidente ha giorni contati”

Guaido’ si appella a comunità internazionale: “Liberiamo il Venezuela da Maduro”. Usa: “Il presidente ha giorni contati”
Nicolas Maduro, Donald Trump, Juan Guaido
24 febbraio 2019

Nessun convoglio di aiuti umanitari ancora è riuscito a entrare in Venezuela. La linea dura del presidente Nicolas Maduro finora tiene banco. Ieri scontri alle frontiere con il Brasile, hanno prodotto 4 morti, e con la Colombia, centinaia di feriti. Le forze di sicurezza di Maduro sono intervenute con le armi per bloccare i convogli di camion con gli aiuti. Decine i soldati venezuelani che hanno disertato. Ma la tensione continua a salire. Il parlamentare venezuelano Freddy Superlano, membro del partito di opposizione di Juan Guaido’, e’ stato avvelenato in un ristorante di Cucuta, in Colombia, ed e’ stato ricoverato in ospedale in condizioni gravi ma stabili. Mentre suo cugino, Carlos Jose’ Salinas, che era insieme a lui, e’ deceduto. I due si trovavano nella citta’ di confine per cercare di fare entrare gli aiuti umanitari in Venezuela.

L’Argentina ha condannato “energicamente” le azioni del regime di Maduro che “ha impedito l’ingresso degli aiuti umanitari provenienti dai Paesi vicini, destinati ad alleviare la drammatica situazione in cui si trovano milioni di venezuelani”. In un comunicato diffuso a Buenos Aires, il ministero degli Esteri argentino ha respinto “decisamente la repressione esercitata dalle forze del regime che hanno provocato vari morti e decine di feriti”. Il governo argentino, si dice infine, “rinnova il suo sostegno al presidente incaricato Juan Guaido e agli sforzi che porta avanti insieme all’Assemblea nazionale per permettere l’ingresso di generi alimentari e medicine destinati ad alleviare la sofferenza che le politiche del regime di Maduro hanno imposto a tutto il popolo venezuelano”.

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Juan Guaido’, presidente del Parlamento e autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela un mese fa, ha detto che chiedera’ alla comunita’ internazionale di “tenere aperte tutte le opzioni” per liberare il Paese. “Gli eventi mi hanno obbligato a prendere una decisione: proporre in modo formale alla comunita’ internazionale di mantenere tutte le opzioni disponibili per liberare questo Paese, che lotta e continuera’ a lottare – ha detto Guaido’ -. La speranza nacque per non morire, Venezuela!”. Il leader dell’opposizione venezuelana, ha anche detto che domani incontrerà il vicepresidente americano Mike Pence nel vertice di emergenza degli 11 ministri degli esteri del gruppo di Lima, sulla crisi del Venezuela nella città colombiana di Bogotà. E proprio dagli Usa, il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha dichiarato oggi che il governo venezuelano di Nicolas Maduro ha “i giorni contati”. “Sono certo che grazie ai venezuelani, i giorni di Maduro sono contati”, ha detto in un’intervista alla Cnn. Dichiarazioni poi ribadite in un’altra intervista concessa alla Fox.

Le autorita’ colombiane, intanto, chiuderanno per 48 ore i quattro valichi di frontiera che collegano il dipartimento Norte de Santander con il Venezuela per valutare i danni occorsi ieri durante il fallito tentativo di fare entrare un convoglio di aiuti umanitari in territorio venezuelano. Lo rende noto in un comunicato Migracio’n Colombia, l’Autorita’ colombiana per la migrazione. Il provvedimento sara’ in vigore fino alla mezzanotte di lunedi’ 25 febbraio. Il convoglio, partito ieri mattina dalla citta’ frontaliera di Cucuta, e’ stato costretto a fare marcia indietro a seguito della violenta reazione della Guardia nazionale boliviariana, che ha lanciato gas lacrimogeni sui manifestanti e su alcuni camion, provocando decine di feriti e l’incendio di alcuni carichi di alimenti e medicinali. Secondo stime del governo colombiano le violenze hanno causato 285 feriti, di cui 37 sono stati trasportati in ospedale. Dei 285 feriti, 255 sono di nazionalita’ venezuelana e 30 colombiani.

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Oltre all’Argentina, anche il governo brasiliano ha espresso la sua “condanna piu’ veemente” contro gli “atti di violenza” perpetrati “dal regime illegittimo del dittatore Nicolas Maduro” alle frontiere del Venezuela con il Brasile e con la Colombia. “L’uso della forza contro il popolo venezuelano, che vule poter ricevere gli aiuti umanitari internazionali, definisce in modo definitivo il carattere criminale del regime di Maduro2 afferma la Cancelleria brasiliana in una nota. E’ la prima reazione ufficiale del governo di Jair Bolsonaro ai gravi incidenti di sabato ai confini del Venezuela con il Brasile e con la Colombia dove nel segno di un’operazione coordinata tra vari Paesi sono stati respinti i convogli con gli aiuti.

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