Apple, 216 miliardi Usd di liquidità che iniziano a scottare

Apple, 216 miliardi Usd di liquidità che iniziano a scottare
26 maggio 2016

di Maurizio Balistreri

Un take over di Apple su Time Warner può rivelarsi solo una suggestione. Ma se da tempo si parla della convergenza tra industria dei contenuti e reti tlc, analogo processo potrebbe interessare smartphone e tablet. Le indiscrezioni del Financial Times rivelano un contatto tra il colosso di Cupertino e Time Warner, il colosso americano dell’entertainment che continua ad agitare le ambizioni di quanti puntano al vertice del settore media. Rubert Murdoch ultimo in ordine di tempo con il tentativo due anni fa di scalare Time Warner offrendo 80 miliardi di dollari. Ma il magnate australiano gettò la spugna dopo il no del board della società che controlla tra l’altro Hbo e Cnn. Ma perché Apple dovrebbe acquisire Time Warner? Il colosso di Cupertino guidato da Tim Cook continua a macinare utili ma l’ultimo trimestre 2015 e il primo dell’anno in corso hanno evidenziato un rallentamento delle vendite, in particolare dell’Iphone. Un trend che potrebbe significare l’ingresso nella fase di maturità del prodotto di punta di Apple.

Al tempo stesso l’industria dei contenuti media sta vivendo una fase di grande effervescenza con l’arrivo di nuovi player che crescono a ritmi impressionanti, come il caso di Netflix. Apple finora ha incontrato molte difficoltà nel definire accordi di distribuzione con l’industria dei contenuti. Acquisire un gruppo come Time Warner darebbe all’azienda guidata da Tim Cook un notevole potere negoziale. Dal punto di vista finanziario, Apple sta accumulando riserve di liquidità a ritmi impressionanti. A fine marzo la liquidità è arrivata a 216 miliardi di dollari, all’inizio del 2015 era a 159 miliardi di dollari. Time Warner a Wall Street capitalizza quasi 60 miliardi di dollari. Un’operazione che Apple potrebbe digerire con una certa facilità. Anche perché inizia a scottare quella montagna di liquidità sulla quale siede la Apple. Per dare la dimensione delle riserve di Apple, con 216 miliardi si potrebbe acquisire il 100% di Eni, Enel, Generali, Intesa Sanpaolo e resterebbero una quarantina di miliardi. Oppure la metà di Microsoft o il 70% di General Electric. Ma anche l’intera industria auto tedesca con Volkswagen, Daimler e BMW. E qualche analista ipotizza che Tim Cook potrebbe guardare proprio al mondo dell’auto per allargare i confini dell’impero.

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Il primo obiettivo sarebbe Tesla che vale in Borsa circa 30 miliardi di dollari con 11 miliardi di fatturato. Apple tuttavia non ha mai realizzato acquisizioni rilevanti. Con regolarità l’azienda di Cupertino ha fatto shopping ma solo di piccole entità. L’acquisizione più rilevante negli ultimi anni è stata quella di Beast Music per 3 miliardi. Più recentemente Apple ha investito un miliardo per la Didi Chuxing, il primo passo nel mondo dell’auto, assicurandosi l’operatore concorrente di Uber in Cina. E la Cina rappresenta il secondo mercato per Tesla.

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