Arriva conflitto interesse anti-tycoon targato M5s. Salvini dribbla, mi chiedono meno tasse

Arriva conflitto interesse anti-tycoon targato M5s. Salvini dribbla, mi chiedono meno tasse
11 maggio 2019

I 5 stelle rilanciano con il conflitto di interesse e lo fanno con una iniziativa parlamentare sulla base del testo a prima firma della deputata Anna Macina. Oltre a regolare la materia, delega al Governo l’adeguamento della disciplina per i “titolari delle cariche di governo locali e ai componenti delle autorita’ indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione”, le varie Authority insomma.

Tutti subiranno le regole di incompatibilita’ che vengono previste per i soggetti titolari, anche per interposta persona, di patrimoni immobiliari o mobiliari oltre i 10 milioni di euro o che abbiano partecipazioni superiori al 2% in imprese con diritti esclusivi, monopoli, radio tv, editoria, internet o imprese di interesse nazionale. Matteo Salvini dribbla. “Siamo pronti a firmare tutto quello che c’e’ nel contratto di governo  – afferma il ministro dell’Interno – anche se, modestamente, tutte le persone che incontro mi chiedono la riduzione delle tasse alle famiglie e alle aziende”.

Ma questo e’ solo uno dei testi ancora da esaminare e probabilmente accordare con altri, come gia’ era stato nella scorsa legislatura quando pero’ l’iter della proposta di legge in materia si fermo’, dopo l’ok della Camera, in Senato. Sul tema il M5s ha pronto anche un testo che la deputata Fabiana Dadone aveva presentato la scorsa legislatura e che ha ripresentato lo scorso luglio. La proposta si limita pero’ solo a riformare il procedimento di verifica dei titoli di ammissione all’ufficio di parlamentare e le eventuali cause di ineleggibilita’ o incompatibilita’ demandando il giudizio su un eventuale ricorso, da parte di chiunque, alla Corte Costituzionale. La proposta sul conflitto potrebbe essere inoltre collegata alla regolamentazione dell’attivita’ di lobbing, non solo verso i parlamentari e i membri del governo, ma verso tutti i “decisori pubblici”.

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Nel capitolo riguardante piu’ strettamente il conflitto di interessi un articolo dovrebbe riguardare il fenomeno delle cosiddette “porte girevoli” (revolving doors). Dovrebbe inoltre essere introdotto per i parlamentari, i membri del governo, i consiglieri regionali, “un periodo di attesa” dopo la cessazione del mandato prima che possano svolgere attivita’ di rappresentanza di interessi. In questo la proposta ricalca gli obiettivi stabiliti dagli alleati gia’ nel contratto di governo dove, oltre ad allargare l’ambito di applicazione “oltre il mero interesse economico”, si punta ad estendere l’applicazione della disciplina a incarichi non governativi, ossia “a tutti quei soggetti che, pur non ricoprendo ruoli governativi, hanno potere e capacita’ di influenzare decisioni politiche o che riguardano la gestione della cosa pubblica, come ad esempio i sindaci delle grandi citta’ o i dirigenti delle societa’ partecipate dallo Stato”.

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