Arriva la norma antiscorrerie, non si applica a Vivendi-Mediaset

Arriva la norma antiscorrerie, non si applica a Vivendi-Mediaset
14 ottobre 2017

Arriva la norma antiscorrerie. Chi acquista quote in società quotate in Borsa sopra la soglia del 10% dovrà rispettare una serie di obblighi di comunicazione per chiarire le finalità dell’operazione. La disciplina definita dal Mise è contenuta nel Dl fiscale varato dal governo ed è la riedizione della norma che il ministro dello sviluppo Carlo Calenda aveva disegnato la primavera scorsa per essere inserita nel ddl concorrenza, ma il provvedimento è poi diventato legge senza la parte antiscorrerie. Il decreto fiscale contiene anche una integrazione dei poteri speciali, il cosiddetto golden power. Il Mise ha precisato che la norma antiscorrerie e le modifiche al golden power non hanno tuttavia effetti retroattivi. In sostanza le nuove norme non si applicheranno alle vicende Vivendi-Tim e Vivendi-Mediaset. La norma antiscorrerie punta a migliorare la trasparenza. Oggi infatti chi acquista azioni in società quotate ha l’obbligo di comunicare l’operazione alla Consob quando è in possesso di una quota del capitale pari al 2%. La nuova disciplina introduce una serie di obblighi di comunicazione quando si arriva al 10% del capitale della società quotata. Nella dichiarazione dovranno essere indicati i modi di finanziamento dell`acquisizione; se agisce solo o in concerto; se intende fermare i suoi acquisti o proseguirli nonché se intende acquisire il controllo o comunque esercitare un`influenza sulla gestione della società e, in tali casi, la strategia che intende adottare e le operazioni per metterla in opera; le sue intenzioni per quanto riguarda eventuali accordi e patti parasociali di cui è parte; se intende proporre l`integrazione o la revoca degli organi amministrativi o di controllo dell`emittente.

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Per quanto riguarda i poteri speciali, anche in questo caso la norma varata non è retroattiva e quindi non si applica al dossier Vivendi-Tim. Lo stesso ministero in un comunicato precisa che “le novità introdotte non producono effetti retroattivi e dunque non trovano applicazione con riguardo ai noti casi di cui il Comitato si è occupato in questi ultimi mesi”. Le modifiche ai poteri speciali risultano coerenti con gli orientamenti che emergono dalla Commissione Europea e sono volte da un lato a colmare lacune evidenziate in sede di applicazione della normativa, dall`altro a potenziare gli strumenti di garanzia nell`alveo della tutela della sicurezza e dell`ordine pubblico, quali parametri legittimati dal quadro normativo europeo. Più in dettaglio è stata introdotta una specifica ipotesi sanzionatoria per il caso di mancata notifica nei casi in cui la stessa è obbligatoria, ipotesi che risultava, a legislazione vigente, contemplata solo nell`ambito dell`articolo 2 del medesimo decreto nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni. Tale asimmetria non appariva giustificabile in ragione dell`importanza degli interessi tutelati dall`articolo. Le altre integrazioni riguardano essenzialmente le operazioni condotte da soggetti extraeuropei. “L`Italia – ha dichiarato il ministro Calenda – è un paese aperto agli investimenti internazionali ma pretende il rispetto delle regole da parte degli investitori e tutela l`interesse nazionale come fanno tutti le grandi economie mondiali”.

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