In arrivo “Montparnasse femminile singolare” di Léonor Serraille

26 aprile 2018

Un film insignito del premio Camera d’Or come miglior opera prima. Una commedia drammatica diretta da Léonor Serraine e che è stata presentata al 70° Festival di Cannes. Si tratta  di “Montparnasse femminile singolare” che arriverà in Italia dal 24 maggio 2018. La regista francese, Léonor Serraine, alla sua opera prima mette in scena la tragicomica vita quotidiana di una giovane donna di ritorno da un lungo viaggio in Sud America. Al suo rientro a Parigi si ritroverà a girovagare per la città dopo esser stata rifiutata dal suo ex compagno, un artista di cui era la musa. Con lei un gatto che si porta ovunque. Tra mille lavori precari la povera Paula troverà a modo suo la quadratura del cerchio della sua vita per ripartire verso nuovi orizzonti. Léonor Serraine al suo primo lungometraggio dirige una brillante e convincente Laetitia Dosch, nel ruolo di Paola, già nota per “La Battaille de Solferino”.

SINOSSI

Un gatto sotto braccio, una serie di porte sbattute in faccia, neanche il becco di un quattrino in tasca: ecco Paula, di ritorno a Parigi dopo una lunga assenza. Incuriosita dalle tante persone che incontra, ha una sola certezza: ricominciare daccapo, con entusiasmo e allegria.

Il film è un ritratto impietoso di una generazione persa nel precariato che cerca di sopravvivere in qualche modo. “Non pensavo ad alcuna attrice in particolare – afferma Léonor Serraine in merito alla protagonista Laetitia Dosch -. Vedendola nel film La Bataille de Solferino di Justine Triet (2013) e in alcune registrazioni dei suoi spettacoli su Internet, mi è venuta voglia di incontrarla. Tra l’altro, c’erano delle risonanze evidenti tra lei e Paula. Ma è stato quell’incontro, nella vita reale, con la sua personalità che mi ha convinta a modificare la scrittura del personaggio. Già solo “googlandola” ero rimasta colpita dal contrasto tra alcune sue fotografie ultra-glamour e altre che non lo erano affatto e mi aveva fatto pensare al volto così mutevole di Anna Thomson in Sue di Amos Kollek (1997). Ero proprio alla ricerca di un’attrice che fosse in grado di incarnare tutte le sfumature del personaggio – conclude – ma che al tempo stesso potesse contraddire quello che era scritto”.

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