Asse Pd-Ap-Fi per “blindare” legge 40, no a utero in affitto

Asse Pd-Ap-Fi per “blindare” legge 40, no a utero in affitto
4 ottobre 2016

Un asse trasversale, da forze di maggioranza come Pd e Ap fino a Forza Italia, per “rinforzare” gli “argini” della legge 40 contro la maternità surrogata a scopo di lucro e il peregrinare in Italia di agenzie che promuovono, con una squadra di medici e avvocati, questa pratica che poi viene concretamente realizzata all’estero, nei paesi dove è legale. Una legge, quella sulla fecondazione assistita, che nel giro di dieci anni “è stata fatta a pezzettini” da alcune sentenze della magistratura. Anche sul fronte dell’utero in affitto. A lanciare l’iniziativa in una conferenza stampa al Senato le senatrici Maria Rizzotti (Fi), Laura Bianconi (Ap) e Donatella Mattesini (Pd), insieme al presidente di Provita onlus Antonio Brandi, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e la giornalista Monica Ricci Sargentini. Condiviso da tutti l’appello al governo perchè si muova a livello internazionale per una messa al bando della pratica della maternità surrogata a scopo di lucro (su quella gratuita le sensibilità sono diverse). “Con l’utero in affitto un bambino viene ridotto a una merce e la gravidanza a un affare commerciale” ha attaccato Brandi, “per un bambino in braccio ce ne sono 8-9 che finiscono nelle discariche delle cliniche” e “come dimostrano le denunce ai tribunali di Provita onlus non viene rispettato in Italia il divieto di maternità surrogata perchè ci sono agenzie che vengono da noi a vendere bambini fabbricati all’estero: per questo lanciamo una petizione al governo affinché vengano perseguiti tutti coloro che promuovono questa pratica”. A livello parlamentare l’intenzione, come ha spiegato Maria Rizzotti, “è di rimettere sotto i riflettori questo argomento” perché “ci siamo accorti che questa pratica, questa sconcezza, è più presente di quanto pensassimo, si vuole addomesticare l’opinione pubblica, si scende a compromessi con i valori con la scusa di difendere i diritti”. In Italia la maternità surrogata è vietata dalla legge 40 del 2004 ma, aggiunge Rizzotti, sul tema “si è pronunciata una sezione della Cassazione: i nostri magistrati prendono atto che in altri paesi non è un reato”. Da qui la possibilità di ‘scavalcare’ in futuro i paletti posti dalla legge 40 su questo aspetto.

Insomma, osserva Laura Bianconi di Ap, “i cavilli giuridici sono stati più potenti della volontà del legislatore italiano: ciò che è possibile all’estero deve avere udienza anche in Italia” ed è per questo che è necessario “costruire un castelletto di norme che non possano essere nè travisate nè mal interpretate” per riforzare la legge 40 “visto che in poco tempo la magistratura ce l’ha fatta a pezzattini”. “Quello che come legislatore avevamo tenuto fuori dalla porta è rientrato dalla finestra”, osserva Bianconi. L’utero in affitto, sottolinea la senatrice di Area popolare, “è una vicenda aberrante, una macchia sull’umanità, un delitto per i bambini che vengono strappati alle loro mamme”. L’idea delle senatrici di maggioranza e opposizione contro la pratica dell’utero in affitto è dunque quella di “ripensare quelle norme che ci sembravano un argine insormontabile perchè tornino ad esserlo, tutti noi – spiega Laura Bianconi – dobbiamo essere sentinelle attente e capaci”. “Abbiamo riniziato un lavoro attorno alla legge 40”, sottolinea Donatella Mattesini (Pd) ricordando che “alcuni dati parlano di circa ventimila bambini nati da maternità surrogata negli ultimi anni”: “Ho avuto modo di leggere alcuni contratti tra le parti e sono davvero impressionanti, fanno venire i brividi. C’è ad esempio una coppia committente che chiede cosa potrebbe accadere se ci ripensasse, se non volesse più il bambino. Domanda appunto se fosse possibile fare abortire la donna che ha accettato la maternità surrogata: ebbene sì, potrebbero farla abortire perchè la coppia che paga è proprietaria della gestante”.

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Valutazioni diverse, invece, per la senatrice dem sulla gestazione a titolo gratuito, sulla quale, sottolinea, “non ho certezze, benvenga una discussione su questo tema in modo trasparente e pubblico e senza atteggiamenti da crociata”. Ma, ha avvertito la giornalista Monica Ricci Sargentini che ha realizzato una serie di inchieste sul tema, “diciamoci le cose come stanno: la maternità surrogata a titolo gratuito nella realtà non esiste, c’è sempre un passaggio di denaro”. Anche la deputata azzurra Elena Centemero ha rilanciato la “battaglia contro la maternità surrogata, impegno che porto avanti da tempo in Consiglio d’Europa insieme ad altre parlamentari italiani come Eleonora Cimbro, Milena Santerini, Maria Teresa Bertuzzi, Adele Gambaro e Florian Kronbichler”. “La maternità surrogata è una grave lesione dei diritti della donna e dei bambini – ha ribadito Centemero -. Ed è proprio grazie all’attività delle parlamentari italiane nella Commissione Affari sociali del Consiglio d’Europa che è stata bocciata la mozione De Sutter, volta al riconoscimento della maternità surrogata, ed è stata superata la distinzione capziosa tra gestazione per altri `per dono` e `per profitto`”.

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