Asse Pd-FI su commissioni garanzia, nodo Copasir. Giurano i sottosegretari

Asse Pd-FI su commissioni garanzia, nodo Copasir. Giurano i sottosegretari
Fabio Rampelli, Fratelli d'Italia, vicepresidente della Camera
13 giugno 2018

Il Pd cerca la sponda di Forza Italia per trovare un accordo sulle presidenze di commissioni di garanzia. Nel tardo pomeriggio c’e’ stato un incontro tra i capigruppo dem e quelli azzurri durato circa 40 minuti. E’ stato definito un patto di reciproca convenienza. FI, riferiscono fonti parlamentari, ha convenuto che Copasir e Commissione di vigilanza Rai spettano ai maggiori partiti dell’opposizione e che non puo’ essere la maggioranza a decidere chi debba guidare i due organismi.

L’asse e’ legato anche ai timori di FI: la preoccupazione e’ che, qualora il Copasir toccasse a FdI, M5s possa opporsi all’elezione di un azzurro alla commissione di Vigilanza Rai. Nei giorni scorsi ci sono stati colloqui anche tra i dem e i rappresentanti di Leu e del gruppo misto. Il tentativo del partito del Nazareno e’ quello di cercare un dialogo con le altre forze di opposizione che hanno votato contro il governo. Il nodo principale appunto e’ quello del Copasir. Salvini ha offerto la guida dell’organismo a FdI ma il Pd e’ pronto a portare avanti una battaglia parlamentare a tutto campo. Ha gia’ protestato per la decisione assunta ieri dalla capigruppo del Senato che ha considerato parte dell’opposizione anche chi si e’ astenuto sul voto di fiducia all’esecutivo.

Ora lamenta una nuova forzatura: la guida del comitato parlamentare per la sicurezza dovrebbe toccare ad un esponente proveniente da Montecitorio (nella scorsa legislatura c’era l’esponente di palazzo Madama Giacomo Stucchi) ma FdI puo’ esprimere un solo componente e di prassi dovrebbe essere un senatore. Il candidato di Fratelli d’Italia e’ l’attuale questore Edmondo Cirielli. E oggi FdI ha ottenuto la vicepresidenza della Camera (ha votato a favore anche FI) con Rampelli. Nel centrodestra raccontano che Giorgetti stia provando a mediare (a FdI potrebbe eventualmente andare la presidenza di una delle Giunte di Senato o Camera) ma Giorgia Meloni non rinuncia ad essere della partita: “Siamo una garanzia per chi non vuole condizionamenti”, ha sottolineato. E anche Ignazio La Russa ha ribadito che non e’ previsto alcun passo indietro. Al momento FI e Pd da soli non avrebbero i numeri sufficienti ad eleggere Guerini e Gasparri ma il partito del Nazareno e’ intenzionato ad alzare la voce, arrivando ad evocare l’ennesimo strappo istituzionale deciso, questa la tesi, da Salvini.

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“C’e’ una manovra in corso del segretario della Lega – attacca un ‘big’ dem – per controllare anche i Servizi. E’ una cosa inaccettabile per la democrazia”. Il partito del Nazareno non ha pianificato la strategia qualora il Copasir toccasse a Fdi ma non si esclude di coinvolgere i piu’ alti livelli istituzionali e nel caso di non indicare i nomi che dovrebbero fare parte della Commissione di Vigilanza.  Tra le forze dell’opposizione e’ vicino invece l’accordo sui 14 vicepresidenti di Commissione e sui 14 segretari mentre la guida della Giunta per le autorizzazioni a procedere potrebbe toccare a Leu (ci punta pero’ anche l’azzurro Sisto). Il partito azzurro dopo aver dovuto ingoiare il rospo della delega alle Telecomunicazioni affidata a M5s non intende lasciare campo libera sulla.partita della vigilanza Rai. Anche se fonti del ministero dello Sviluppo riferiscono che non sara’ portata avanti nessuna strategia di vendetta nei confronti di Berlusconi sulla delega. Questa mattina Salvini ha annunciato una telefonata con il Cavaliere per un confronto sul completamento della squadra di governo. Telefonata che ad Arcore non e’ arrivata e che ha causato un ulteriore irrigidimento da parte dell’ex premier.

Nei prossimi giorni verra’ composto il ‘puzzle’ sulle presidenze di Commissioni: la Lega punta su Borghi (Finanze Camere) e Bagnai (Bilancio Senato), Borghesi (presidenza Affari Costituzionali), Liuni (agricoltura), Giaccone (lavori pubblici e ambiente) mentre l’assemblea che avrebbe dovuto ratificare la nomina di Molinari a capogruppo e’ stata rinviata alla prossima settimana. Oggi c’e’ stata la carica dei sottosegretari, con il giuramento (domani probabilmente il Cdm per l’assegnazione delle deleghe. Emozione da parte dei leghisti. “Abbiamo tenuto botta negli anni difficili”, ha ricordato Maurizio Fugatti, “ha pagato la nostra coerenza”, hanno spiegato in coro Stefano Candiani e Massimo Bitonci. Soddisfazione delle new entry del Movimento 5 stelle. Una cerimonia sobria: nelle vesti di padrone di casa il premier Giuseppe Conte e il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti. A loro fianco, seduto e salutato da tutti anche il ministro dell’Interno e vicepremier Salvini.

Emozionata la deputata Pina Castiello (Sud): “Ho dormito solo due ore questa notte, ho avuto impegni sul territorio”. “Questo e’ il primo governo da 25 anni che esprime la maggioranza degli italiani”, ha sottolineato Caracciolo (Affari Europei). “La revisione del finanziamento pubblico ai giornali, lo sapete, e’ sempre stata una nostra battaglia. Non e’ nel contratto, ma ne ragioneremo con tutti gli operatori”, ha spiegato Vito Crimi che avra’ la delega per l’editoria. “E’ un grande onore – il saluto del presidente del Consiglio – avervi nella squadra di governo e spero lo sia anche per voi. Il percorso normativo che siamo chiamati a seguire e’ scritto nella Costituzione: disciplina e onore. Dal punto di vista umano – promette Conte – ci metteremo il cuore per non lasciare disattese le speranze di tutti. Abbiamo tanto da lavorare ma l’impegno e la determinazione non ci mancheranno”. “E’ la squadra del cambiamento, buon lavoro ai nuovi”, ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento.

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