Assoluzione definitiva del generale Mario Mori, non favorì Provenzano. Difesa: è sconfitta dei teoremi

Assoluzione definitiva del generale Mario Mori, non favorì Provenzano. Difesa: è sconfitta dei teoremi
8 giugno 2017

E’ definitiva l’assoluzione del generale Mario Mori, ex comandante del Ros dei carabinieri ed ex direttore del Sisde e dell’ex colonnello Mauro Obinu dall’accusa di favoreggiamento aggravato in relazione alla mancata cattura del boss, Bernardo Provenzano, a Mezzojuso nell’ottobre 1995. La VI sezione penale della Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura Generale di Palermo contro la sentenza, pronunciata il 19 maggio del 2016, con cui i giudici d’appello avevano assolto Mori e Obinu “perche’ il fatto non costituisce reato”. Mori e Obinu erano stati assolti anche in primo grado, il 17 luglio del 2013. Nella sua requisitoria di questa mattina – alla quale ha assistito anche il generale Mori – il sostituto pg della Cassazione, Perla Lori, aveva invece sollecitato l’accoglimento del ricorso della Procura generale di Palermo e, dunque, l’annullamento con rinvio della sentenza d’appello.

MORI “Caro Basilio, oggi tuo padre sarebbe stato fiero di te, c’e’ da esserlo dopo questi lunghi anni e per come e’ finita”. Sono le parole di un raggiante generale dei carabinieri Mario Mori ha rivolto oggi al suo legale, l’avvocato Basilio Milio, dopo avere appreso da lui, per telefono, della conferma dell’assoluzione nel processo sulla mancata cattura di Bernardo Provenzano, che – secondo l’accusa – sarebbe potuta avvenire gia’ il 31 ottobre 1995. Il ricorso del pg di Palermo Roberto Scarpinato e’ stato dichiarato inammissibile e si e’ conclusa cosi’, davanti alla sesta sezione della Cassazione, una lunga vicenda giudiziaria in cui ad assistere Mori e il colonnello Mauro Obinu era stato sempre l’avvocato Pietro Milio, padre dell’attuale difensore, l’avvocato Basilio Milio. Piero Milio, storica parte civile al maxiprocesso di Palermo, senatore e militante radicale, fu stroncato nel 2010 da un improvviso malore durante un convegno. Il suo testimone fu raccolto da Basilio, che ha sostenuto la difesa per entrambi gli imputati assieme all’avvocato Enzo Musco. Mori, ricevuta per telefono la notizia del passaggio in giudicato della sentenza a lui favorevole, ha cosi’ rivolto il primo pensiero al suo vecchio legale, scomparso nel giugno di sette anni fa.

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LA DIFESA “La Suprema Corte con questa sentenza ha suggellato quelle che sono state le valutazioni espresse dai giudici di merito su queste vicende, condensate in due monumenti del diritto di circa 1800 pagine, le sentenze di primo e di secondo grado. Oggi si e’ realizzata in primo luogo una vittoria delle istituzioni e, poi, anche quella degli imputati”. Lo dice l’avvocato Basilio Milio, commentando la decisione della VI sezione penale della Corte di Cassazione. La Corte di appello di Palermo l’anno scorso aveva confermato la sentenza di primo grado, assolvendo gli ufficiali dei carabinieri Mario Mori e Mauro Obinu dall’accusa di favoreggiamento per la mancata cattura del boss Bernardo Provenzano, a Mezzojuso nel 1995. La Corte aveva assolto con la formula perche’ il fatto non costituisce reato. “Il generale Mori e il colonnello Obinu – prosegue Milio – hanno sempre servito fedelmente questo Paese ed hanno dato, con il loro comportamento processuale e con la rinuncia alla prescrizione, la ennesima prova di tale loro correttezza, attaccamento allo Stato e fiducia nella Giustizia. Questa sentenza rappresenta anche – conclude – la sconfitta di teorie e teoremi che necessariamente soccombono davanti ai fatti”.

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