Attentato in Libia, duplice autobomba vicino a una moschea: oltre 30 morti e 50 feriti

Attentato in Libia, duplice autobomba vicino a una moschea: oltre 30 morti e 50 feriti
24 gennaio 2018

E’ pesantissimo il bilancio del duplice attentato della notte a Bengasi, nell’est della Libia: due autobomba sono esplose a poche decine di minuti l’una dall’altra all’uscita di un gruppo di fedeli da una moschea del quartiere di Al Salmani, causando decine di morti e feriti. L’ultimo bilancio parla di almeno 33 morti e 50 feriti, tra cui alti esponenti dell’apparato di sicurezza. Il bilancio e’ andato via via aumentando con il passare delle ore e potrebbe ulteriormente aggravarsi. La prima esplosione e’ avvenuta verso le 20.20, quando i fedeli lasciavano la moschea di Bayaat Al-Radwan al termine delle preghiere della sera. Neppure una mezz’ora piu’ tardi, quando sul posto erano arrivate le forze di sicurezza e i soccorsi, una seconda esplosione ancora piu’ potente ha fatto saltare in aria una Mercedes parcheggiata sul lato opposto della strada. E’ stata una strage. Le modalita’ dell’attentato rivelano la volonta’ di fare un alto numero di vittime. La seconda esplosione ha investito anche un’ambulanza. Tra le vittime, personale militare ma anche molti civili, tanto che le Nazioni Unite, esprimendo la loro condanna, hanno immediatamente ricordato che gli attentati indiscriminati contro i civili sono proibiti dal diritto internazionale umanitario e costituiscono un crimine di guerra.

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Le esplosioni sono avvenute vicino a un ufficio passaporti. Tra i morti Ahmed al-Feitouri, un alto funzionario dell’unita’ investigativa del comando generale delle forze di sicurezza libiche. E’ morto anche un egiziano, che lavorava in un negozio di fritta e verdura di fronte alla moschea. E’ rimasto invece soltanto ferito un funzionario dell’intelligence, Mahdi al-Fellah. Nessun gruppo ha ancora rivendicato la responsabilita’ dell’attentato. Bengasi e’ stata teatro di un conflitto dal 2014 fino alla fine dello scorso anno, tre anni in cui le forze fedeli al generale Khalifa Haftar hanno combattuto gli integralisti islamici. A dicembre l’Esercito Nazionale Libico di Haftar ha rivendicato l’intero controllo della citta’ portuale. Ma gli attentati, seppur occasionali, non si sono fermati. Ed e’ comunque l’intera Libia che non riesce a trovare una stabilita’ a oltre 6 anni dal rovesciamento del regime di Muammar Gheddafi. Dal 2014 il controllo del Paese e’ diviso tra due governi rivali e Parlamenti con sede rispettivamente nelle regioni occidentali e orientali, ciascuno sostenuto da diverse milizie e tribu’. E i combattimenti di Bengasi sono solo una parte del sanguinoso e piu’ generale conflitto.

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