Avanti con la manovrina, Padoan a caccia di 3,4 miliardi. Ma cresce il pressing Pd

Avanti con la manovrina, Padoan a caccia di 3,4 miliardi. Ma cresce il pressing Pd
5 aprile 2017

La ‘manovrina’ da 3,4 miliardi di euro chiesta da Bruxelles sara’ fatta e vi mettera’ mano il Consiglio dei ministri della prossima settimana. Stretto tra le istanze delle varie anime del Partito Democratico, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan resiste sulla sua linea di rispetto degli impegni presi con la Commissione Europea e, alla riunione con i deputati dem, spiega che “nella prima parte della prossima settimana, il governo si appresta a varare diverse misure da leggere insieme” e che confermeranno, sostanzialmente, “la politica economica degli ultimi tre anni”. Per farlo si fara’ leva anche sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Non si trattera’, tuttavia, di una nuova procedura – spiegano fonti del Tesoro – ma di norme che incentivino l’adesione alla procedura gia’ esistente, i cui termini non cambieranno. In particolare si parla di misure piu’ stringenti sui pignoramenti. Attualmente la legge di bilancio e il collegato decreto fiscale, ha previsto un incasso di 2,3 miliardi nel 2017 dalla rottamazione dei ruoli. Importo, questo, gia’ “prenotato” in manovra. Dunque, nessun aumento nella tassazione, come chiesto da Matteo Renzi, ex presidente del consiglio ed ex segretario Pd in vantaggio al congresso del partito. Chi vuole aumentare le accise sulla benzina e intervenire sull’Iva e’ “fuori strada”, sottolinea Renzi: “Io penso che si possa continuare in questa direzione e Padoan ha detto esattamente che andremo in questa direzione”, aggiunge.

Parallelamente andra’ avanti il lavoro sul Def da varare entro il 30 aprile: “I numeri del Def”, ha sottolineato Padoan, “non sono ancora definitivi, ma terranno conto della necessita’ di arrivare a una diminuzione del debito”. Su tutto il lavoro del Ministero dell’Economia pesa il rischio di infrazione europea per deficit eccessivo che Padoan ha sottolineato di voler evitare senza rinunciare alla crescita. “Il costo del debito pubblico andra’ ad aumentare per effetto dell’aumento dei tassi di interesse” previsto “dopo la fine del Quantitative Easing da parte della Banca centrale Europea”, ha avvertito per poi confermare l’impegno nel Piano nazionale delle riforme: “Conterra’ quattro pilastri: concorrenza, giustizia civile, contrattazione decentrata per il lavoro e catasto”. Proprio su questo ultimo punto e’ arrivato, tuttavia, l’altola’ dei renziani, per voce dei deputati Fanucci e Di Salvo. “Le elezioni sono troppo vicine”, hanno fatto notare, “per mettere mano al catasto. E questo anche nell’ipotesi che si arrivasse alla conclusione naturale della legislatura”.

Leggi anche:
Missili Patriot, Kiev incalza Europa e Usa. G7: subito scudo aereo per l'Ucraina

Remore condivise anche dai capigruppo di Alleanza Popolare ricevuti oggi da Gentiloni a Palazzo Chigi: No alla riforma del catasto se deve essere un modo per ripristinare surrettiziamente una tassa sull casa, hanno scandito Maurizio Lupi e Laura Bianconi al termine dell’incontro. Non si tratta delle prove generali di una crisi della maggioranza, hanno assicurato, anche se i segnali sembrano dire altro. Il presidente del consiglio, infatti, ha piu’ di una ragione di preoccupazione. Oltre alle fibrillazioni dentro Ap, dalla richiesta di trovare uno strumento sostitutivo dei voucher entro il 15 maggio alla posizione del partito sulla legittima difesa – “se non sara’ possibile l’asset con il Pd cercheremo nuove alleanze in parlamento” – passando per le privatizzazioni: “E’ il solo modo per chiedere nuova flessibilita’ in Europa”. Su questo punto, il ministro Padoan non ha chiuso tutte le porte: “Non sono d’accordo a una moratoria generalizzata sulle privatizzazioni”, ha detto incontrando i deputati dem. Ma poi ha sottolineato che la sua e’ una posizione “personale”. Dunque, non condivisa da tutto il governo. A questo si aggiunga che una forza di maggioranza come Articolo 1 – Movimento democratico e progressista ha gia’ presentato una lista di richieste durante l’assemblea nazionale celebrata a Napoli. Lo stato maggiore del movimento e’ al lavoro per portare al tavolo con il governo, probabilmente giovedi’, la propria proposta per uno “spostamento dell’asse delle politiche dell’esecutivo a sinistra”. (AGI) Mol

Leggi anche:
Israele attacca l'Iran, appello del G7: "Serve un passo indietro"
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti