Avvistati relitti al largo di Alessandria. Possibile attacco terroristico

Avvistati relitti al largo di Alessandria. Possibile attacco terroristico
20 maggio 2016

La televisione di Stato egiziana ha annunciato l’avvistamento di “parti del relitto dell’aereo scomparso” dell’EgyptAir decollato da Parigi e inabissatosi ieri nelle acque del Mediterraneo, come riferisce la tv al Jazeera. A trovare i relitti, contenenti anche “effetti personali dei passeggeri a 290 chilometri a nord di Alessandria, è stato l’esercito israeliano”, riporta sempre l’emittente qatariota dalla tv egiziana. E mentre proseguono le operazioni di ricerca dell’Airbus A320 scomparso ieri improvvisamente dai radar, le autorità egiziane hanno evocato la possibilità di un atto terroristico. Con estrema prudenza il ministro dell’Aviazione civile egiziano ha detto che la situazione “lascia pensare (…) la probabilità di un attacco terroristico è maggiore di quella di un guasto tecnico” per spiegare la scomparsa dell’aereo con 66 persone a bordo. “Ma non voglio tirare conclusioni affrettate”, ha precisato Chérif Fathy. Poco prima anche il presidente francese François Hollande aveva dichiarato che “non era scartata alcuna ipotesi”. A bordo del volo vi erano 30 passeggeri egiziani e 15 francesi oltre ai membri dell’equipaggio. Ieri il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi ha chiesto “a tutte le forze armate dello Stato, compreso il ministero dell’aviazione civile, (…) la marina e l’aviazione militare di intensificare le operazioni di ricerca per ritrovare i rottami dell’aereo”. La notizia di un primo ritrovamento di rottami nelle acque del Mediterraneo è stata smentita.

I FATTI È scomparso dai radar all’improvviso, senza lanciare alcun Sos. Stando alle indiscrezioni arrivate da funzionari del governo degli Stati Uniti, la scomparsa del volo MS804 della Egyptair è stata causata da una bomba a bordo. E i servizi segreti russi hanno da subito dichiarato che l’incidente, nel quale sono rimaste coinvolte 66 persone, è con ogni probabilità un attentato. Anche le autorità egiziane non hanno scartato la pista terroristica, ma la vicenda è ancora tutta da chiarire. Quello che si sa di certo è che alle 2:29 del mattino dell’altro ieri, l’Airbus della compagnia di bandiera egiziana partito da Parigi e diretto a Il Cairo, è scomparso dai radar. A bordo, oltre all’equipaggio composto da 10 membri, viaggiano anche 56 passeggeri: 30 egiziani, 15 francesi, due iracheni, un britannico, un canadese, un belga, un portoghese, un algerino, un sudanese, un ciadiano, un saudita e un kuwaitiano. Tra le vittime nessun italiano. Sulla tragedia, nonostante le indagini sulle cause sono appena iniziate, c’è l’ombra del terrorismo. L’incidente quando mancava poco all’atterraggio (previsto alle 3.05) e il velivolo era già nello spazio aereo egiziano. La compagnia aerea ha precisato che l’Airbus A320 si trovava a 37mila piedi di altitudine, ed era già entrato nello spazio aereo egiziano quando è sparito dai radar alle 02:45. Il contatto si è perso quando il velivolo si trovava a 30/40 miglia (circa 50/60km) dalla costa settentrionale dell’Egitto. Prima il pilota aveva parlato con l’aviazione greca senza riferire alcun problema. Anzi, era calmo e scherzoso.

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