L’Austria ha scelto: l’europeista Van der Bellen è il nuovo presidente. Hofer riconosce sconfitta: “Lavoriamo assieme”

L’Austria ha scelto: l’europeista Van der Bellen è il nuovo presidente. Hofer riconosce sconfitta: “Lavoriamo assieme”
4 dicembre 2016

van-der-bellen-norbert-hofeIn Austria il dado è tratto: il verde Alexander Van der Bellen (foto, sx) è il nuovo Presidente. A differenza del voto del 22 maggio, questa volta l’esito del ballottaggio ha dato un vincitore certo già pochi minuti dopo la chiusura delle urne, con le prime proiezioni. Tanto che il partito dell’estrema destra Fpoe del candidato sconfitto, Norber Hofer (foto), ha già riconosciuto la sconfitta e presentato le congratulazioni a Van der Bellen. Le proiezioni dell’Istituto Sora, che comprendono anche una stima del voto postale, assegnano il 53,e% a Van der Bellen, mentre il leader populista Hofer avrebbe ottenuto il 46,7% delle preferenze.

A caldo, Alexander van der Bellen ha sottolineato di essere sempre stato “a favore di un’Austria filo europea”, un’affermazione che probabilmente lo ha portato alla vittoria. Neppure due ore dopo la chiusura dei seggi, Van der Bellen si è ritrovato negli studi della televisione austriaca per stringere la mano al sua avversario, Norber Hofer, esponente dell’estrema destra austriaca, che ha concesso la vittoria. Hofer si è congratulato con il suo avversario anche in un messaggio postato su Facebook per la sua “vittoria” alle elezioni presidenziali e ha invitato “tutti gli austriaci a lavorare assieme”. “Mi congratulo con Alexander Van der Bellen per il suo successo e chiamo tutti gli austriaci a restare solidali e a lavorare assieme”, ha dichiarato il vicepresidente del Parlamento che si è detto “profondamente triste” per l’esito del voto. “Vorrei congratularmi con il signor Van der Bellen per la sua vittoria”, ha dichiarato il segretario generale del Fpoe, Herbert Kickl, alla televisione pubblica austriaca Orf. I voti postali saranno scrutinati solo a partire da domani mattina, mentre in serata sono attesi i risultati parziali (che non conterranno dunque le stime di quelli postali e quindi potrebbero veder ridotto il margine di vantaggio di Van der Bellen). Il ministero degli Interni non ha ancora diffuso i dati sull’affluenza.

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“L’esito del voto in Austria è un risultato importante per la stabilità europea. La vittoria di Van Der Bellen conferma che la linea moderata e del buon senso, alla fine, riesce a prevalere sulla demagogia e sulla politica urlata che soffia sui disagi dei cittadini ai quali bisogna offrire soluzioni concrete e non slogan irrealizzabili”. Lo ha affermato il presidente dell’Assemblea parlamentate della Nato Paolo Alli, capogruppo di Area popolare in commissione Esteri alla Camera. “Le sue posizioni europeiste e la sua critica della linea dura sui migranti del governo socialdemocratico – ha aggiunto Alli- rappresentano un momento di svolta rispetto a una tendenza populista e xenofoba che sembrava fatalmente destinata a prevalere ovunque. La vittoria di Van Der Bellen è, in definitiva, un ottimo segnale per la Ue, per l’Italia in particolare per le politiche migratorie e, in generale, per l’Occidente”. Con un messaggio via Twitter, invece, il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha espresso soddisfazione per la vittoria alle presidenziali austriache del candidato ecologista Alexander van der Bellen e la sconfitta dell’esponente della destra populista Norbert Hofer. “E’ un buon segnale contro il populismo in Europa”, ha scritto Steinmeier che, con tutta probabilità, sarà eletto a febbraio Presidente federale tedesco.

CHI E’ Il nuovo presidente austriaco, Alexander Van Der Bellen, presentatosi come indipendente con il sostegno dei Verdi, e’ un ex militante socialista e un europeista convinto. Il 72enne ex docente universitario e’ molto apprezzato per la schiettezza e l’onesta’ che lo hanno contraddistinto fin dal debutto in politica all’eta’ di 50 anni, quando nel 2006 guido’ i Verdi a raddoppiare i consensi al 10% facendoli diventare il terzo partito del Paese alpino. Figlio di un padre russo e di una madre estone fuggiti dalla rivoluzione bolscevica del 1917, e’ stato preside della facolta’ di Scienze economiche dell’Universita’ di Vienna. Van Der Bellen ha criticato la linea dura sui migranti del governo socialdemocratico e ha gia’ fatto conoscere la propria posizione critica nei confrnti del trattato transatlantico sul libero commercio, il Ttip, unico punto in comune, quest’ultimo, con Norbert Hofer, il suo rivale a capo del Partito della Liberta’. Padre di due figli e da poco risposato, le sue passioni sono le auto e il ‘poco ecologico’ tabacco. Van Der Bellen aveva vinto anche nel turno di ballottaggio del 22 maggio scorso, il cui esito venne poi annullato dalla Corte suprema l’1 luglio sulla base di un ricorso di Hofer, sconfitto per un soffio, che contestava la regolarita’ del voto all’estero.

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