Banca Etruria, Boschi di nuovo nella bufera. Lei: solo fango, ora querelo

Banca Etruria, Boschi di nuovo nella bufera. Lei: solo fango, ora querelo
La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri, Maria Elena Boschi, candidata alla Politiche nelle leste del Pd
9 maggio 2017

Il caso Banca Etruria torna a far parlare di sè. Con l’esplodere di una nuova polemica attorno all’ex ministra ed ora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi che stavolta annuncia di voler ricorrere alle vie legali per proteggersi dalla macchina del “fango”. Tutto parte da alcune anticipazioni dell’ultimo libro, in uscita l’11 maggio, di Ferruccio De Bortoli, intitolato “Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo” (edizione La Nave di Teseo). In un passaggio del libro De Bortoli – secondo alcune anticipazioni diffuse oggi – spiega che nel 2015 l’allora ministra per le Riforme “chiese all’allora amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, di valutare una possibile acquisizione della banca aretina”. Come è noto il padre della Boschi era vice presidente di Banca Etruria. Per tutto il giorno il tam tam politico vede sotto attacco l’ex ministra. E’ il Movimento cinque stelle a cavalcare l’onda invocando da subito le dimissioni, annunciando dal blog di Grillo di voler “valutare eventuali azioni sul fronte giudiziario”. “Lo vedete adesso il conflitto di interessi? La Boschi dovrebbe dimettersi all’istante dopo aver chiesto scusa agli italiani – tuona Alessandro Di Battista -. Diceva che non si era mai interessata alla banca di famiglia ma è solo una bugiarda”.

Mdp chiede dapprima che la Boschi faccia chiarezza riferendo in Parlamento sui fatti raccontati da De Bortoli ma in serata è Roberto Speranza a dire che bisogna fare luce “in modo definitivo su questa vicenda senza lasciare zone d’ombra. Se non c’è chiarezza l’unica strada sono le dimissioni”. A reclamare il passo indietro anche la Lega Nord, con Matteo Salvini secondo il quale l’ex ministra “nell’affare banche c’è dentro fino al collo”, e Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. A difendere la Boschi il capogruppo Pd Ettore Rosato che bolla come “vergognoso e strumentale” l’attacco del Movimento cinque stelle e, dal governo, il ministro Delrio che dice di “credere alla Boschi e non a De Bortoli”. Lei, intanto, al termine di un’altra giornata di fuoco, ribadisce con un post su Facebook di non avere “mai chiesto all’ex Ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria”, sfida “chiunque e ovunque a dimostrare il contrario” e si dice “stupita da questa ennesima campagna di fango”. Restano le vie legali “per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi”.

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