Bancarotta fraudolenta a Catania, sequestrati beni per 3,4mln

13 novembre 2014

Beni per un valore di 3,4 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Catania nei confronti di Santo Campione, amministratore della SI.GEN.CO., per aver sottratto al patrimonio della societa’ risorse economiche per circa 3,4 milioni di euro. La societa’, attiva nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali, e’ stata inizialmente dichiarata fallita dal Tribunale di Catania nel 2013 con posizioni debitorie di circa 100 milioni di euro, e poi riammessa alla procedura di concordato preventivo con sentenza della Corte d’Appello di Catania. Le indagini sulla situazione finanziaria dell’azienda hanno evidenziato indizi di reato quali bancarotta fraudolenta, truffa e falso nei confronti dell’amministratore pro tempore nonché del figlio Pietro.

Le Fiamme gialle hanno evidenziato anomali flussi finanziari diretti dai conti correnti societari ai rapporti bancari intestati allo stesso amministratore e ai suoi piu’ stretti congiunti. I movimenti finanziari non erano stati autorizzate dal Tribunale Fallimentare di Catania e, pertanto, erano stati qualificati quali “atti in frode” dei creditori. Le somme di denaro distratte, sono state, in buona parte, utilizzate per spese sia personali che relative ad altre societa’ riconducibili alla famiglia Campione. Sono, invece rimasti nella disponibilita’ della famiglia Campione e, pertanto, sottoposti a sequestro: 400 mila euro, in polizze assicurative intestate a Pietro Campione; 600 mila euro, giacenti su due rapporti bancari intestati alla moglie di Santo Campione.

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