Bankitalia, Renzi conferma linea. Tensioni nel Pd, Orlando chiede assemblea di gruppo

Bankitalia, Renzi conferma linea. Tensioni nel Pd, Orlando chiede assemblea di gruppo
L'ex segretario Pd, Matteo Renzi
18 ottobre 2017

Su Bankitalia Matteo Renzi non torna indietro. Il segretario Pd stamani, a Fano, ha letto i giornali che raccontano lo “scontro” istituzionale su Bankitalia e l’intervento del Quirinale. Con il Colle, però, secondo quanto si apprende, non ci sarebbero stati contatti. Per Renzi, del resto, dopo la giornata convulsa di ieri, non c’è niente da aggiungere: “Quello che avevamo da dire lo abbiamo detto”, si è limitato a dire stamani, rispondendo ai giornalisti a Fano, da cui è ripartito il viaggio del treno Pd ‘Destinazione Italia’. “Noi – ha detto – non potevamo votare a favore della mozione M5s, ma se ci fossimo limitati a votare contro i giornali avrebbero scritto: il Pd blinda Visco. La scelta sul governatore è dell’esecutivo, e noi la accetteremo qualunque sia, ma non potevamo non dare un giudizio su questi anni”. Il tema di Bankitalia rischia di essere una ferita aperta all’interno dei democratici. Il coordinamento di Orlando ha chiesto una assemblea di gruppo, fonti parlamentari dell’area non escludono la presentazione di un documento per una correzione di rotta e per rimarcare come non ci siano ingerenze nella vicenda. “Non spetta a noi la nomina del futuro governatore”, ha ribadito Renzi ma non si puo’ chiedere al Pd di farsi carico di una eventuale riconferma di Visco. Per quanto riguarda Bankitalia – sottolineano fonti parlamentari renziane – a volte si arriva ad un avvicendamento in condizioni normali, ma questa e’ una considerazione straordinaria. Il partito del Nazareno e’ in fibrillazione. “Non devo occuparmi delle troppe cose che ogni giorno capitano e sono deplorevoli”, e’ la critica anche di Napolitano. Imbarazzo anche da parte dell’area di Franceschini, di altri ministri come Calenda e di diversi ‘big’ dem come Zanda che nel pomeriggio ha incontrato, a margine delle comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo, il premier Gentiloni.

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Ma Renzi difende a spada tratta il diritto, nel momento in cui il tema e’ al centro del dibattito parlamentare, di poter dare un giudizio sulle crisi bancarie. La premessa e’ che “non c’e’ alcuno scontro tra Pd e governo” ma “se qualcuno vuole raccontare che in questi anni nel settore delle banche non e’ successo nulla noi non siamo d’accordo”. “Al Governo abbiamo subito insulti e accuse per aver salvato le banche”, ha ricordato l’ex premier, “chi ha sbagliato paghi, se ci sono delle cose da cambiare si cambino”. Ed ancora: “Il problema non e’ il nome del Governatore. Dire che il Pd e’ contro Visco e’ sbagliato. Noi vogliamo dire, e continueremo a dire, che in Italia in questo periodo nel settore bancario e’ successo qualcosa di enorme. Trovo surreale parlare di una mozione parlamentare come di una mossa eversiva”. Una mozione che dopo il via libera di Renzi è stata “ammorbidita” su richiesta del governo. E’ stato lo stesso Gentiloni a chiamare il segretario Pd, ieri, per chiedere le modifiche. Renzi era a Civita Castellana, al termine dell’incontro alla Azzurra Ceramiche con i rappresentanti del locale distretto industriale, quando è squillato il telefono: “Ciao Paolo, dimmi…”. Gentiloni, secondo quanto si apprende, ha chiesto di modificare alcune parti del documento all’esame di Montecitorio, per contenere la portata dello scontro. “Non c’è problema, lo facciamo”, la risposta del segretario che subito dopo ha chiamato il capogruppo Ettore Rosato per procedere con il nuovo testo rivisto. Iniziativa che comunque ha provocato una deflagrazione, con l’accusa, tra l’altro, che la mossa del Pd sia mirata a distogliere l’attenzione dal caso Banca Etruria. Ricostruzione che, con i suoi, Renzi respinge fermamente: “Nessuno può credere che il problema sia Banca Etruria che è piccolissima”.

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