Apple, su fisco e concorrenza è scontro tra Stati Uniti e Europa

Apple, su fisco e concorrenza è scontro tra Stati Uniti e Europa
30 agosto 2016

di Maurizio Balistreri

apple1La decisione della Commissione europea su Apple è destinata ad inasprire i toni dello scontro tra le due sponde dell’Atlantico in materia di fisco e concorrenza. Il Dipartimento del Tesoro americano ha commentato con toni negativi la decisione dell’esecutivo comunitario in base alla quale Apple dovrà pagare all’Irlanda 13 miliardi di euro di imposte non corrisposte. Ma una settimana fa il Tesoro americano ha diffuso un white paper sollevando riserve e non risparmiando critiche alla Commissione europea sul merito delle istruttorie sugli aiuti di Stato in materia di imposte. In particolare Washington contesta “il nuovo approccio” di Bruxelles da due anni ad oggi con le indagini su alcuni casi di tax ruling. “Il Dipartimento del Tesoro comprende e condivide l’obiettivo della Commissione europea di scongiurare che le multinazionali possano realizzare una double non-taxation, tuttavia la nuova interpretazione della Commissione sulla dottrina degli aiuti di Stato rischia di scardinare le solide basi di mutua cooperazione e di reciproco rispetto”. Sul tema degli aiuti di Stato “la Commissione europea sta imboccando una strada che mette da parte anni di impegno multilaterale e di progressi su temi importanti”. Se la Commissione europea insisterà su questo nuovo approccio “minerà anni di delicati negoziati e di importanti compromessi tra i paesi dell’Ocse”, in particolare sul tema della proprietà intellettuale”.

Leggi anche:
Moglie premier Sanchez sotto inchiesta per corruzione

Già lo scorso febbraio il segretario al Tesoro americano, Jacob Lew (foto), aveva inviato una lettera al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per manifestare le preoccupazioni degli Stati Uniti sulle recenti istruttorie avviate da Bruxelles su multinazionali con sede negli States. Gli Stati Uniti contestano inoltre che la retroattività nelle decisioni della Commissione europea mina gli sforzi in ambito G20 per “migliorare la certezza del fisco” oltre a rappresentrare un pericoloso precedente per le autorità fiscali di altri paesi. Inoltre la nuova filosofia della Commissione è in aperto contrasto con le norme internazionali sul fisco e rischia di pregiudicare il sistema fiscale internazionale. La Commissione europea infatti – ha scritto il tesoro americano – ignora le linee guida dell’Ocse e in questo modo mette in discussione anche la capacità di ogni Stato membro di onorare i trattati bilaterali in materia fiscale e minaccia di far saltare “i progressi realizzati sul progetto Ocse-G20″ denominato Beps (base erosion and profit shifting”. Anche il Congresso di Washington ha manifestato preoccupazione per le istruttorie della Commissione europea in materia di aiuti di Stato che “potrebbero minare i trattati fiscali tra Stati Uniti e Paesi membri”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti