Bce: nuovo taglio, ”tassi al capolinea”

5 giugno 2014

La Banca Centrale Europea ha tagliato il tasso d’interesse di riferimento di 10 punti base dallo 0,25% allo 0,15%, nuovo minimo storico. Ridotto di 35 punti base a 0,40% il tasso sui prestiti marginali mentre quello dei depositi overnight delle banche presso l’Eurotower diventa negativo, passando da zero a Subito dopo le decisioni Bce, lo spread Btp-Bund e’ sceso a quota 154 punti, con il Btp decennale scambiato intorno a un rendimento del 2,97%, anche perche’ nel comunicato dell’Eurotower erano preannunciate nuove misure espansive, e anche il cambio euro/dollaro e’ calato a 1,3564 Nell’Eurozona e’ ”confermata una graduale ripresa economica, ma sulle prospettive economiche pesano rischi al ribasso”, ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso della consueta conferenza stampa al termine della riunione del Governing Council della Bce.

Tra i rischi menzionati dal numero uno dell’Eurotower: quelli geopolitici, quelle relativi al ”capital outflows” dai paesi emergenti, la debolezza della domanda e le mancate riforme. La Bce porta dunque il tasso di politica monetaria al minimo storico, antipasto del menu di quattro portate offerto da Francoforte ai mercati monetari e finanziari dell’eurozona. Lo scopo e’ stimolare la ripresa dell’attivita’ creditizia. Le altre tre portate sono: il prolungamento delle operazioni di rifinanziamento delle banche a tasso fisso e per importo illimitato fino a dicembre 2016, nuovi Repo pluriennali, i cosiddetti Ltro, con scadenza nel settembre 2018 e la fine della sterilizzazione del Securities Market Programa. Per i tassi pero’ siamo al capolinea in quanto ”rimarranno a questo livello per un protratto periodo di tempo. Se necessario reagiremo con un ulteriore allentamento della politica monetaria attraverso operazioni non convenzionali” ha detto Draghi. Oltre alle nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Lrto), la Bce ha anche annunciato la fine della sterilizzazione settimanale del Securities market programme. La seconda vera novita’ della giornata.

Leggi anche:
Il Superbonus è costato 170 miliardi. Upb: pesante eredità su futuro

Si tratta del vecchio programma di acquisto di titoli di Stato, oggi concluso, ma avviato alla meta’ del 2010 e che prevedeva settimanalmente un reverse repo della Bce per sterilizzare la base monetaria creata dagli acquisti di titoli di stato. ”La sterilizzazione rispondeva a esigenze di controllo dell’inflazione, ma ora siamo in un mondo completamente diverso, per questo sterilizzare non e’ piu’ necessario” ha detto Draghi. Tassi al capolinea, nuovi prestiti pluriennali (Ltro) con scadenza settembre 2018, repo a tasso fisso per importi illimitati prolungati a dicembre 2016 e non sterilizzazione del programma Smp: un pacchetto di stimoli ”che pensiamo sia significativo”, ha chiosato il numero uno dell’Eurotower.

Per Draghi, il percorso di riforme strutturali nei paesi dell’area euro ha fatto ”passi avanti importanti” ma e’ ”ben lontano dall’essere completato”, e ”il nostro pacchetto non e’ un disincentivo alle riforme” ma ”abbiamo un mandato per la stabilita’ dei prezzi e il Consiglio e’ unanime e determinato a prendere qualsiasi azione nell’ambito del suo mandato per raggiungere questo obiettivo”. ”Se poi mi si chiede se siamo soddisfatti del grado di progressi fatti nelle riforme strutturali rispondo No” ha aggiunto. ”Sono stati fatti passi avanti importanti anche se i progressi sono eterogenei e ben lontani dall’essere completati”. Il messaggio della Bce ai governi, ha precisato Draghi, e’ ”bisogna consolidare i bilanci ma questo va fatto in un modo che sia favorevole alla crescita con minore spesa pubblica e minori tasse, maggiori investimenti e spesa per capitale accompagnati da riforme strutturali. Se manca uno di questi pezzi manca allora non c’e’ un consolidamento favorevole alla crescita”. In sostanza, ha concluso, ”se si persegue consolidamento solo con interventi sulle tasse allora si arriva ad avere un contesto non favorevole alla crescita, un percorso di consolidamento senza riforme strutturali non e’ sostenibile”.

Leggi anche:
Ue, progressi sostanziali sull'Unione dei mercati dei capitali

LE STIME SULL’EUROZONA – Lo staff degli economisti della Bce ha rivisto al ribasso le previsioni sul Pil dell’Eurozona per il 2014: da +1,2% a +1,0%. Rivista al rialzo la previsione sulla crescita economica del prossimo anno: da +1,5% a +1,7%. Per il 2016 confermata la previsione di una crescita del Pil a +1,8%. Corrette al ribasso anche le stime sull’inflazione nell’Eurozona: per il 2014 si passa da +1,0% a +0,7%; per il 2015 da +1,3% a +1,1&, per il 2016 da +1,5% a +1,4%. (Asca)

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti