Bellezza: figlie contro mamme rifatte, sono ridicole

16 maggio 2014

Figlie contro mamme nella ”guerra” anti-ritocco. Per le donne romane bocciatura senza appello. Il dato e’ frutto di una ricerca condotta da Maria Grazia Caputo, in servizio presso un grande ospedale di Roma e titolare di un noto studio medico della capitale, su un campione di 600 giovani under 25 residenti a Roma, figlie di donne che si sono sottoposte ad interventi di chirurgia estetica. Con un questionario on line somministrato nei mesi di marzo e aprile, si e’ voluto indagare piu’ a fondo nel rapporto madri-figlie, spesso conflittuale, se non addirittura rivalitario. A finire sotto esame sono principalmente le scelte estetiche delle madri. Troppo ”innaturali” per la stragrande maggioranza del campione (37%) che ritiene, invece, l’invecchiamento un fattore ”normale, fisiologico e inevitabile”, da accettare e non combattere a tutti i costi. Il 20% definisce ”imbarazzante” avere una madre ”rifatta”, magari oggetto di scherno dei compagni di scuola o degli amici.

Il 19% delle intervistate bolla come un ”inutile spreco di denaro” la velleita’ della mamme di ricorrere al bisturi. Addirittura il 12% trova ”immorale o gravemente sconveniente” la scelta di sottoporsi ad interventi invasivi di chirurgia estetica, specie se oltre i 65 anni. L’8%, infine, individua nella ”perdita di espressione del volto e nell’innaturalita’ di sorriso e sguardo” la principale critica verso la decisione delle madri. A scorrere le risposte delle figlie, sotto accusa finiscono i punti chiave nella bellezza di una donna. Criticati in primis gli interventi alle labbra che, per il 32% delle intervistate, restituiscono un ”aspetto volgare e innaturale al viso”, facendo apparire le mature mamme quasi come delle caricature di se stesse. Stessa motivazione per gli zigomi (27%) e per il mento (23%), colpevoli di ”mutare troppo radicalmente il disegno armonico del volto”.

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Se si parla invece di seno e lato b, a fare la differenza e’ il modo in cui viene svolto l’intervento. Per il 20% del campione, una mastoplastica additiva esagerata, alla ”Pamela Anderson”, e’ ”fastidiosa, imbarazzante e del tutto fuori luogo”, cosi’ come la liposuzione al sedere che, se non accompagnata da una dieta o da attivita’ fisica, e’ percepita come ”inutile, se non addirittura antiestetica”. Per il 24% delle figlie, a pesare sulle critiche che muove alla propria madre sono anche gli ”esempi”, ovvero le storie di star del cinema e dello spettacolo deturpate da interventi di chirurgia estetica, sempre molto presenti nella stampa gossip o rosa, in Italia come all’estero. Piu’ tollerati, invece, gli interventi soft, senza anestesia ne utilizzo di sale operatorie. In primis le azioni per infoltire la chioma. La tricologia applicata alle donne e’ ben accetta da oltre il 40% del campione, cosi’ come ogni azione di tintura dei capelli o di extension. Per il 73% delle figlie viene promossa a pieni voti la medicina estetica in generale, in quanto ”meno invasiva, piu’ sicura e con effetti che possono essere tenuti facilmente sotto controllo”.

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