Beppe Grillo e lo spread, la doppia morale del comico genovese

Beppe Grillo e lo spread, la doppia morale del comico genovese
Beppe Grillo
20 ottobre 2018

Lo spread è arrivato anche a quota 340. Leggo che quando, anni fa, toccò 339, Beppe Grillo scrisse preoccupatissimo al Presidente della Repubblica: “Spettabile presidente, quasi tutto ci divide, tranne il fatto di essere italiani e la preoccupazione per il futuro della nostra Nazione. L’Italia è vicina al default, i titoli di Stato, l’ossigeno (meglio sarebbe dire l’anidride carbonica) che mantiene in vita la nostra economia, che permette di pagare pensioni e stipendi pubblici e di garantire i servizi essenziali, richiedono un interesse sempre più alto per essere venduti sui mercati. Interesse che non saremo in grado di pagare senza aumentare le tasse, già molto elevate, tagliare la spesa sociale falcidiata da anni e avviare nuove privatizzazioni”. E allora mi chiedo: era vero allora, ma è diventata una bugia oggi solo perché chi era all’opposizione adesso è al governo? Possono le verità diventare bugie, e le bugie verità secondo chi le dice? Più vedo, ricordo, confronto e ragiono, e più mi sento preso in giro.

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