“Berlin station”: spie, terrorismo e estremismi

2 gennaio 2018

E’ avvincente, con tanti richiami all’attualità e mostra un volto nascosto della capitale della Germania: stiamo parlando di “Berlin station”, che torna su TimVision con la seconda stagione dal 3 gennaio. Nello spy thriller sull’Intelligence tedesca con Richard Armitage e Rhys Ifans ora ci sono anche due grandi new entry: Ashley Judd, che interpreta il nuovo capo della sezione berlinese della CIA, e Keke Palmer. La nuova stagione riprende circa sei mesi dopo lo sconvolgente finale che ha visto la sede della CIA ritrovarsi in un caos totale. Uno degli agenti, Hector De Jean, si è scoperto essere il misterioso Thomas Shaw, colpevole di aver rilasciato numerose informazioni riservate della Central Intelligence Agency alla stampa. Il capo della sezione Steven Frost, interpretato da Richard Jenkins, è stato ufficialmente espulso dall’Intelligence, e l’agente Daniel Miller è rimasto gravemente ferito dopo la sparatoria a Potsdamer Platz. La serie tv ideata da Olen Steinhauer è un thriller drama estremamente legato all’attualità, che affronta temi come il pericolo degli estremismi, il cyberspionaggio, la corruzione, il terrorismo. Richard Armitage ha rivelato che il suo Daniel Miller avrà il compito di entrare in rapporto con il militante di estrema destra Otto Ganz, implicato in una compravendita di armi. Mentre il ruolo di potere affidato ad Ashley Judd apre un nuovo tema in Berlin Station: il passaggio di potere dagli uomini alle donne.

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