Berlusconi al Colle con carta Salvini. Torna l’ipotesi partito unico

Berlusconi al Colle con carta Salvini. Torna l’ipotesi partito unico
Il leader di Fi, Silvio Berlusconi
5 aprile 2018

Fratelli d’Italia gia’ si e’ spinta a proporre al Capo dello Stato Matteo Salvini come premier, lo fara’ anche Berlusconi oggi. Ma soltanto – questa la condizione – se il leader della Lega terra’ unita la coalizione. Al momento nel mirino di Berlusconi ci sono solo i pentastellati. Sono illiberali e antidemocratici, siamo noi a non voler parlare con loro, ha sottolineato l’ex premier ai dirigenti azzurri ricevuti ieri a palazzo Grazioli. Da qui la nota, diramata mentre il vertice era ancora in corso: “Indisponibilita’ per qualunque forma di dialogo o ipotesi di governo con chi pone veti inaccettabili in una democrazia”.

E’ un alt a Di Maio che gioca a spaccare il centrodestra. Tuttavia i sospetti dentro Fi restano, anche perche’ al momento non si registrano contatti tra il Cavaliere e il leader del partito di via Bellerio. Oggi Berlusconi confermera’ al Capo dello Stato la linea della responsabilita’, l’intenzione di puntare su un’agenda programmatica presentata alle elezioni e di muoversi nel perimetro del centrodestra. Ma allo stesso tempo l’ex presidente del Consiglio ribadisce anche la strategia della fermezza. Si sta dentro la partita, ma con paletti e condizioni FI e’ pronta anche all’opposizione. La convinzione dello stato maggiore azzurro e’ che il presidente della Repubblica non mandera’ il Paese a nuove urne prima delle europee.

Sullo sfondo il partito unico del centrodestra

“Ma – ragionano i ‘big’ azzurri – Forza Italia e’ l’unica garanzia anche di fronte all’Europa, tenerci fuori sarebbe fare un piacere a Berlusconi che prenderebbe al prossimo giro milioni di voti”. FI dunque si ricompatta: “Nessuno pensi di poterci rubare parlamentari, non lo permetteremo, non andremo al rimorchio di nessuno”, sottolinea un dirigente azzurro. Ma allo stesso tempo c’e’ il timore per le prossime amministrative. Si e’ deciso di incaricare Gasparri per le candidature locali, affinche’ agisca di concerto con gli alleati. “Ma se rimaniamo fuori dai giochi – l’allarme di diversi ‘big’ – rischiamo di prendere in Friuli e in Molise il 3%”. Anche per questo motivo c’e’ chi nel partito non esclude che si possa andare nella prospettiva del partito unico, con il consenso di Berlusconi. Di questo pero’ al vertice non se n’e’ parlato.

E non si e’ discusso neanche della eventuale nomina di Tajani a vicepresidente azzurro, anche se di sicuro il presidente del Parlamento europeo non sara’ ne’ al primo ne’ al secondo giro di consultazioni. Il convincimento dello stato maggiore azzurro e’ che domani l’incontro con il Capo dello Stato sara’ interlocutorio. Sullo sfondo c’e’ piu’ avanti la possibilita’ di aprire ad un esecutivo istituzionale, con il concorso anche del Pd. Ma al momento si aspettano le mosse di Salvini. Resta la richiesta di pari dignita’ e il no ad entrare in un esecutivo dalla porta di servizio. Giorgetti intanto rassicura il Cavaliere: “Il perimetro e’ quello del centrodestra. Lo coinvolgeremo, non ci saranno tradimenti”.

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