Berlusconi ‘autonomista’, referendum in tutte le Regioni

Berlusconi ‘autonomista’, referendum in tutte le Regioni
Il leader di Fi, Silvio Berlusconi e il governatore della lombardia, Roberto Maroni
18 ottobre 2017

Arrivano poco dopo le 12 alla conferenza stampa nel chiostro via Rovello, sede storica del Piccolo Teatro fondato da Giorgio Strehler e Paolo Grassi. I protagonisti sono Roberto Maroni e Silvio Berlusconi, che si presentano insieme davanti ai giornalisti per sostenere il Si’ al referendum per l’autonomia della Lombardia, in programma domenica, in coincidenza con la consultazione gemella convocata da Luca Zaia in Veneto. In un incontro avuto la scorsa settimana ad Arcore, il governatore lombardo aveva ottenuto la disponibilita’ del presidente di Forza Italia a ‘spendersi’ per la causa che scalda i cuori dei leghisti. L’ex Cavaliere non si sottrae. E, come gia’ anticipato in due videomessaggi inviati a Milano e in Veneto, ribadisce che il referendum non e’ contro le altre Regioni italiane e si svolge nel rispetto della Costituzione e dell’unita’ nazionale. Anzi, dopo Lombardia e Veneto, “voglio proporlo anche nelle altre Regioni”, garantisce. Siamo cosi’ convinti del Si’ che, scherza, “tutti mi dicono ‘anche quando mia moglie mi chiede qualcosa mi viene da rispondere si'”. “Non solo gli azzurri di Forza Italia hanno ascoltato e si sono convinti per il Si’, ma anche i sindaci del Pd hanno ripetutamente espresso la loro simpatia per il Si’ contro quella che e’ la posizione del loro partito centrale”, aggiunge poi Berlusconi, con riferimento alla posizione dei primi cittadini lombardi, guidati da Giuseppe Sala e Giorgio Gori. Il Pd “tiene a che il referendum non abbia grande successo, sappiamo che la loro linea e’ sempre stata statalista e centralista”.

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Dal canto suo Maroni, ringrazia “l’amico” per “l’impegno” dimostrato da tutto il suo partito. Dice che Gori, suo probabile sfidante alle regionali, e’ benvenuto nella “squadra” che intende portare con se’ nella trattativa che avviera’ con il governo dopo il referendum. E chiede a Berlusconi di farsi garante affinche’ i temi dell’autonomia siano inseriti all’interno del programma che il centrodestra preparera’ in vista delle politiche. La coalizione di centrodestra, appunto. Dopo gli scambi aspri tra Lega e Giorgia Meloni, tra i piu’ scettici su questo referendum, e le frizioni tra Berlusconi e Matteo Salvini sulla leadership, il tema della solidita’ dell’alleanza e’ all’ordine del giorno. Il leader azzurro garantisce ancora una volta che l’alleanza non e’ mai stata messa in discussione. “Non c’e’ bisogno di consolidamento dell’alleanza: non c’e’ mai stato distacco” con Lega e Fratelli d’Italia, assicura: “Siamo troppo consapevoli che solo insieme potremo affermarci e superare la altre forze politiche alla prossime politiche?”. Berlusconi poi annuncia che l’atteso “incontro sul programma” con il segretario leghista avverra’ “la prossima settimana”. A stretto giro, risponde Salvini a distanza confermando la sua disponibilita’: “Da lunedi’ a giovedi’ prossimi saro’ al lavoro a Strasburgo ma nella giornata di venerdi’ 27 faro’ il possibile per incontrare Berlusconi per parlare di programmi e del futuro dell’Italia”.

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In vista del vertice, il leader forzista – che si dice convinto che il suo partito fara’ il 25-30% alle politiche – promette di verificare “se e’ vero che Salvini ha cambiato via via posizione” sull’uscita dall’euro, ovvero “l’unico punto di differenza che si era appalesato” nella coalizione. Per il resto, Berlusconi rinnova le durissime critiche al Movimento 5 stelle, partito “pauperista e giustizialista”, contro il quale, “per senso di responsabilita’”, nei confronti di figli, nipoti e Paese, e’ costretto a restare in campo. Attacca il Pd, rispondendo a una domanda sull’opportunita’ dell’emendamento contro la riconferma di Ignazio Visco a Bankitalia (“non ho nessuna meraviglia, e’ proprio della sinistra voler occupare tutti i posti di potere dopo le elezioni: adesso hanno fatto un passo avanti, li vogliono anche prima delle elezioni?”). E si prepara a ‘bocciare’ il film di Paolo Sorrentino sulla sua vita: “Mi sono giunte strane voci. Mi sembra, spero che non lo sia, un’aggressione politica nei miei confronti”. La conferenza stampa si conclude con Berlusconi che fa una simulazione di voto: residente a Roma, probabilmente non potra’ esprimersi al referendum (“ho chiesto ai miei avvocati, non so ancora”, dice), l’81enne ex Cavaliere si presta al test del voto elettronico. Bisognerebbe farlo anche a livello nazionale, dice, evocando i “brogli della sinistra” nelle politiche del 2006.

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