“Berlusconi è di nuovo candidabile”, sì del giudice alla riabilitazione. Forza Italia: “Giustizia è fatta”

12 maggio 2018

Silvio Berlusconi ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la “riabilitazione”. La decisione di fatto cancella tutti gli effetti della legge Severino, scattati dopo la condanna a 5 anni per frode fiscale (di cui 4 coperti ad indulto) che il Tribunale di Milano ha inflitto nel 2013 al leader di Forza Italia nell’ambito del processo sui diritti tv Mediaset. Quella sentenza che aveva fatto scattare l’incandidabilita’ in base alla Legge Severino. Berlusconi potra’ quindi presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica quando si tornera’ alle urne. I legali di Silvio Berlusconi hanno fatto ricorso contro la legge Severino – che dopo la condanna a 4 anni (di cui 3 coperti da indulto) per frode fiscale, aveva impedito al Cavaliere di candidarsi – anche davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Per la difesa di Berlusconi la legge Severino ha avuto sulla sua posizione giuridica un effetto retroattivo. L’udienza di fronte ai giudici di Strasburgo si è svolta il 27 novembre dell’anno scorso alla presenza di oltre 500 persone accreditate tra le quali una cinquantina di giornalisti. La decisione è prevista per il prossimo autunno, quando però il leader di FI potrebbe anche non averne più necessità ai fini dell’agibilità politica, visto che ha ottenuto il parere favorevole del Tribunale di Sorveglianza e in caso di elezioni potrà tornare in campo. “Berlusconi che torna candidabile e’ una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia” dice il leader della Lega, Matteo Salvini.

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La riabilitazione di Silvio Berlusconi “non cambia” l’atteggiamento di Forza Italia verso il possibile governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. A dirlo e’ Mariastella Gelmini, secondo la quale, “la recuperata candidabilita’ di Berlusconi cambia molte cose”. “Forza Italia sara’ ancora piu’ decisa per il futuro del Paese – aggiunge – il capogruppo di FI a Montecitorio – L’atteggiamento di Forza Italia verso il possibile governo Lega Cinquestelle non cambia. Saremo in Parlamento come sentinella dei diritti dei cittadini, siederemo tra i banchi dell’opposizione, voteremo contro ma abbiamo fiducia in Matteo Salvini, siamo convinti che Salvini portera’ al governo il programma siglato dal centrodestra”. Insomma, rivendica la capogruppo, “la nostra sara’ un’opposizione non fanatica e responsabile ma senza sconti, e valuteremo la qualita’ dei singoli provvedimenti. Salvini conosce perfettamente i contenuti del nostro programma che per noi e’ la stella polare e punto di riferimento, su quella base valuteremo comportamento del governo”. Mentre sulla riabilitazione di Berlusconi, Gelmini ha spiegato: “Ce l’aspettavamo, ma sicuramente e’ una notizia che ci riempie di gioia, finalmente giustizia e’ fatta. Per noi che il tribunale di sorveglianza di Milano abbia sancito la riabilitazione di Silvio Berlusconi significa la fine di un incubo, di un calvario durato 5 anni, che sicuramente ci ha fortemente penalizzato alle ultime politiche”.

Adesso “avere un Berlusconi nel pieno dei suoi poteri, e’ una straordinaria notizia, la chat dei parlamentari stamattina e’ impazzita, anche se la notizia ovviamente non ci ripaga di tutto quello che il presidente e noi con lui abbiamo sopportato in questi anni. In questi giorni ho visto il presidente sempre molto sereno e concentrato, preoccupato per il futuro dell’Italia, questo stallo di oltre due mesi ha pesato”. Tra l’altro, analizza Gelmini, “il solito chiacchiericcio politico che li ha scanditi e’ stato tutto rivolto all’interno ma ci sono scadenze cui l’Italia non puo’ non prendere parte, la riunione del Consiglio europeo, la discussione sull’Unione bancaria, il piano per i rifugiati di cui ha parlato la Merkel: che il nostro chiacchiericcio politico provinciale non abbia toccato questi temi ha infastidito Berlusconi. Che ha dimostrato, consentendo l’accordo Lega-M5s, generosita’ e disponibilita’ ad anteporre gli interessi dell’Italia a quelli del partito”.

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