Berlusconi lancia mobilitazione domani ‘no Tax day’

Berlusconi lancia mobilitazione domani ‘no Tax day’
Silvio Berlusconi
25 ottobre 2019

Silvio Berlusconi ricorda che “la battaglia contro l’oppressione fiscale, insieme a quelle contro l’oppressione burocratica e l’oppressione giudiziaria, e’ da sempre uno dei contenuti piu’ importanti della nostra azione politica” e dunque rilancia l’iniziativa per “un vero e proprio ‘no-tax day’ come ne abbiamo realizzati con successo in passato”. Ai sostenitori di Forza Italia, l’ex premier, chiede di farsi promotori, domani, di “allestire, nelle piazze di ogni citta’ italiana, gazebo di Forza Italia dedicati a questo tema, nei quali distribuire ai cittadini materiale, dare informazioni, raccogliere firme”.

Si tratta di “iniziative per spiegare questa nostra proposta ai cittadini e raccogliere firme a sostegno”. Di cosa si tratta? “Sabato scorso uno dei temi della manifestazione del centrodestra era proprio la protesta contro il governo delle tasse e delle manette. Ora pero’ e’ necessario passare dalla protesta alla proposta, perche’ Forza Italia e’ l’unica forza politica a perseguire con fermezza e coerenza questi temi”, spiega l’ex presidente del Consiglio. “Superfluo aggiungere – dice ancora Berlusconi – che qualunque altra iniziativa vogliate assumere per far conoscere la nostra proposta, conferenze-stampa, convegni, incontri con le categorie, interviste sulla stampa o alle Tv locale ecc., sara’ quanto mai opportuna. Vi prego di dare riscontro al Coordinamento nazionale di quanto realizzerete sul territorio di vostra competenza. Come sempre, faccio grande affidamento sul vostro generoso impegno”.

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“Le tasse – osserva allora il leader ‘azzurro’ – sono in qualche modo il simbolo di cio’ che vogliamo combattere: noi crediamo che la persona venga prima dello Stato, che sia portatrice di diritti per natura e non perche’ lo Stato glieli concede. Di conseguenza lo Stato, per noi liberali, non puo’ privare i cittadini dei frutti del loro lavoro, se non per una quota limitata strettamente necessaria al funzionamento dei servizi che lo Stato deve garantire. L’esperienza di questi anni ci ha insegnato che porre un limite alla voracita’ dello Stato e’ molto difficile se non esistono regole che limitino i poteri dei governi, che sono sempre tentati di ricorrere allo strumento fiscale per aumentare le proprie capacita’ di spesa e quindi il loro potere. Per questo i nostri gruppi parlamentari, riprendendo progetti gia’ studiati da tempo dagli economisti piu’ vicini a noi, hanno preparato un progetto di modifica alla Costituzione volto a fissare un tetto all’imposizione fiscale: lo Stato non potra’ mai, per nessuna ragione, imporre una tassazione superiore a un terzo della ricchezza totale prodotta nel Paese durante l’anno, ne’ ad un singolo contribuente, persona fisica, famiglia o impresa, potra’ chiedere piu’ di un terzo dei suoi guadagni”.

“Abbiamo detto molte volte che questo e’ il livello piu’ alto che il comune senso di giustizia possa tollerare. Una tassazione piu’ alta viene percepita come un sopruso e invoglia chi puo’ ad evadere le tasse: una scelta sbagliata ma spesso inevitabile di fronte alla rapina di stato. Una tassazione troppo alta – rileva anche Berlusconi – impedisce all’economia di crescere, mortifica il lavoro e lo spirito di iniziativa delle persone, alla lunga non giova neppure ai bilanci dello stato, perche’ un Paese che non cresce, che non produce ricchezza, non genera neppure gettito fiscale. Al contrario, le nazioni che hanno adottato una forte riduzione delle aliquote fiscali, come il Regno Unito all’epoca della signora Thatcher, oppure gli Stati Uniti con Kennedy prima e con Reagan poi, hanno innestato un circolo virtuoso di crescita, occupazione e benessere”.

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