Berlusconi, mezzo appoggio al governo: “Deve durare”. E spiazza tutti: Draghi premier

Berlusconi, mezzo appoggio al governo: “Deve durare”. E spiazza tutti: Draghi premier
Paolo Romani, Silvio Berlusconi, Renato Brunetta
22 dicembre 2016

Ribadisce in tutte le salse che si tratta soltanto di “opposizione responsabile”. Ma Silvio Berlusconi continua a mostrare toni sempre molto concilianti nei confronti del governo. Tanto che ieri Forza Italia ha votato a favore del salva-risparmio. Incontrando i parlamentari prima e presentando il libro di Bruno Vespa poi, l’ex premier cerca di correggere il tiro e smussare quella sensazione di aver collocato il suo partito di fatto in una posizione di appoggio esterno all’esecutivo che aveva dato ieri con quel “noi ci siamo” confidato al premier Paolo Gentiloni durante la cerimonia al Quirinale. “Quando la sinistra presenta un provvedimento in Parlamento lo esaminiamo e, se è positivo, anche se stiamo all’opposizione – spiega – lo votiamo, al contrario della sinistra che ha sempre fatto la politica del ‘tanto meglio tanto peggio’ e che votava contro ogni nostro provvedimento anche se era palese l’utilità per l’Italia”.

VIVENDI Ovviamente Berlusconi nega che tanta benevolenza nei confronti del governo sia dettata dalla necessità di avere a palazzo Chigi qualcuno schierato a difesa di Mediaset proprio ora che Vivendi sta tentando la sua scalata. L’ex premier non nasconde però quanto quel nervo sia per lui scoperto e parla apertamente di “ricatto” da parte della società francese guidata da Vincent Bollorè. “Forse per farci rinunciare alle cause che abbiamo intentato – afferma – ha deciso un’azione di forza. Ci hanno fatto un ricatto, un’estorsione e quindi siamo in una battaglia di fronte a questa scalata ostile e pensiamo di resistere”. In questo quadro, il leader azzurro sembra essere molto interessato a che questo governo duri il più possibile. E in questo sembra essere sempre più in sintonia con il presidente della Repubblica. “Il fatto che noi ci siamo per provvedimenti che riteniamo corretti – osserva – è qualcosa in linea con la nostra condotta di sempre. Certamente siamo dell’idea che” la vita di questo governo “non debba finire subito ma che debba restare in carica finché non si sarà fatta una legge diversa da quelle precedenti”.

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DRAGHI Una legge che, spiega, non può essere nemmeno un Mattarellum corretto con una quota di proporzionale al 50%. La sua idea resta sempre quella di un sistema proporzionale, alla tedesca, con cui poi si potrebbe arrivare a una grosse coalition. Non solo. Perché il Cavaliere rilancia anche l’idea di un’assemblea costituente per fare le riforme che potrebbe essere formata da “50 politici e 50 esperti eletti dagli italiani”. Ma Berlusconi ama come sempre sparigliare le carte e frenare le ambizioni di chi già si vede (o rivede) a palazzo Chigi come Matteo Salvini e Matteo Renzi. O anche Di Maio e Di Battista che, a suo giudizio, sono “abili in tv” ma sono troppo giovani per governare. Ed eccolo il nome che butta lì per il futuro: “Non ho alcuna difficoltà a dire che Mario Draghi sarebbe un eccellente prossimo presidente del Consiglio”.

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