Berlusconi, presto ribaltone a Senato. Ma Cav teme aggressione M5s su pubblicità

Berlusconi, presto ribaltone a Senato. Ma Cav teme aggressione M5s su pubblicità
Silvio Berlusconi
20 dicembre 2018

Ci mancano 6-8 voti al Senato e sara’ ribaltone, stiamo portando avanti i contatti con i 5 stelle responsabili, presto ci saranno delle novita’. Martedì sera durante la cena con i deputati Silvio Berlusconi ha professato ottimismo. La convinzione espressa ai suoi e’ che presto FI sara’ al governo e che l’esecutivo cadra’ entro gennaio. In realta’ i parlamentari azzurri frenano su questa prospettiva, in tanti osservano che non ci sara’ prima delle Europee alcuna slavina. “Noi – spiega un ‘big’ pentastellato a palazzo Madama – temiamo che qualcuno possa guardare a sinistra, non certo a destra”.

Leggi anche:
Tajani: Fi oltre 10% con accordo Riformatori sardi

Anche i ‘malpancisti’ del Movimento che non hanno votato il dl sicurezza non sono stati cacciati dal gruppo. Prenderanno una reprimenda dal collegio dei probri viri, ma nulla di piu’. Del resto nella maggioranza si sottolinea come dopo l’ok alla manovra anche le fibrillazioni di questi giorni non ci saranno piu’. L’operazione ‘scoiattolo’ come e’ stata battezzata dal Cavaliere e’ destinata quindi a fallire secondo gli esponenti del Movimento. Ed in ogni caso – osserva un ‘big’ di FI – Salvini non ha alcuna intenzione di legittimare di nuovo Berlusconi, fara’ di tutto per tenere in piedi questo governo. Tuttavia su input del Cavaliere parlamentari azzurri cercheranno di avvicinare i malpancisti M5s.

Per l’ex premier il voto ai Cinque stelle e’ “una malattia” che ha colpito gli italiani. I dittatori non sono venuti fuori da un colpo di stato ma da un voto popolare, ha ragionato l’ex presidente del Consiglio citando Hitler e Fidel Castro. Qualche giorno fa mi sono guardato allo specchio – ha raccontato Berlusconi ai parlamentari -. Ho visto un uomo leggermente piu’ alto che e’ sceso in campo nel ’94 contro i comunisti. Ora si tratta di battere i Cinque stelle che sono peggio, la tesi di Berlusconi.

Leggi anche:
Consulta, fumata nera Parlamento per elezione di un giudice

Martedì alla cena era presente anche l’ex grillino Dall’Osso. Ma il timore del Cavaliere e’ che da gennaio parta l’aggressione M5s sui tetti agli spot pubblicitari. Berlusconi con i parlamentari non ha fatto alcun riferimento alle sue aziende ma nei gruppi c’e’ la convinzione che all’inizio del prossimo anno arrivera’ la ‘vendetta’ M5s in Parlamento. Lo stesso presidente della Camera, Fico, ha rilanciato la necessita’ che si affronti il tema del conflitto d’interessi. Con una premessa: “L’errore piu’ grande che si possa fare e’ pensare che la legge sia riferita solo a Berlusconi”.

Per la terza carica dello Stato pero’ si tratta di “una priorita’”: “Non c’e’ dubbio che dobbiamo parlare di editore puro, del conflitto di interessi. Lo ridico: la legge sul conflitto di interessi e’ una priorita’. E’ li’ che si e’ innescato il senso buio dell’informazione, ci sono imprenditori che possono fare politica e nello stesso tempo hanno televisioni e giornali”. Ed ancora: “questo Paese non puo’ funzionare cosi’. Non posso avere tre televisioni e dieci giornali e allo stesso tempo fare politica perche’ mantieni una fetta di mercato per fare informazione positiva su di te o per leggi a favore delle tue aziende. Non sto parlando esclusivamente di Mediaset”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti