Berlusconi sposa linea Kurz. Ma Salvini avverte: premier sarò io

Berlusconi sposa linea Kurz. Ma Salvini avverte: premier sarò io
In primo piano, il leader della Lega, Matteo Salvini, sullo sfondo Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni
16 ottobre 2017

Angela Merkel lo boccia, per Silvio Berlusconi invece la vittoria di Sebastian Kurz alle politiche austriache “conferma la forza trascinante della linea moderata e responsabile delle forze legate al Partito Popolare Europeo”. Non è la prima volta che l’ex Cavaliere e la Cancelliera hanno valutazioni diverse, e stavolta la motivazione è tutta nello schema politico: Merkel che rifiuta ogni approccio con la destra estrema; Berlusconi che invece conferma l’alleanza con Matteo Salvini, che si definisce “amico” del leader dell’estrema destra austriaca Heinz-Christian Strache, con il quale Kurz dovrebbe dare vita al suo governo. A differenza di Merkel, Berlusconi sposa la linea del giovane leader austriaco (e i tre dovrebbero vedersi giovedì a Bruxelles, al vertice del Ppe cui è prevista la presenza dell’exCav). Anche perché l’alleanza con Lega e FdI continua ad essere premiata come quella vincente dai sondaggi. Resta però il nodo della leadership, con Matteo Salvini che – scherzando ma non troppo – dà come “certezza” il fatto che “a marzo sarò premier”, e Berlusconi che ribatte postando su Facebook il video dell’accoglienza ricevuta sabato ad Ischia per dire che “spetta al popolo scegliere il proprio leader”.

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Forse anche per questo il leader azzurro inscrive nel programma di Fi “i temi della sicurezza, della difesa dei confini e dell’aiuto ai cittadini più deboli”. Ovvero i tradizionali cavalli di battaglia di Salvini. Non solo: Berlusconi, dopo aver dato forfait all’iniziativa della Forza Italia lombarda sabato scorso, sarà mercoledì con Roberto Maroni per chiudere la campagna sul referendum lombardo per l’autonomia. Da un lato per cavalcare il tema autonomia, dall’altro per rafforzare proprio l’asse con la Lega, nonostante la freddezza dell’altro alleato, Giorgia Meloni. Anche lei chiede una “leale competizione” per stabilire il leader del centrodestra, confermando la sua candidatura ma tirandosi fuori dal dibattito “molto machista del ‘sono più forte io’ o ‘sono più bravo io'”. Sempre col dubbio, però, sulle reali intenzioni di Berlusconi, visto che il Rosatellum è “una legge pessima che nella quasi totalità dei casi ci consegnerà un altro governo di larghe intese”.

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