Bersani punta a lista sinistra con Grasso leader, Mpd chiude al Pd

Bersani punta a lista sinistra con Grasso leader, Mpd chiude al Pd
L'esponente di LeU, Pier Luigi Bersani
7 novembre 2017

All’indomani delle elezioni siciliane Mdp fa il punto sulla strategia da mettere in campo per le prossime politiche. E lo fa presentando un documento che traccia una road map piuttosto serrata su come arrivare all’appuntamento del voto di primavera. Un’alleanza civica e di sinistra che recuperi i voti persi dal Pd e attiri gli astensionisti proponendo contenuti “di sinistra”, come la lotta alle diseguaglianze. Una lista che potrebbe essere guidata dal presidente del Senato, Pietro Grasso, e che possa permettersi di trattare con il Pd dopo il voto. La sconfitta del Pd in Sicilia, infatti, da nuovo slancio agli “ex compagni” per riproporre il tema del ricambio della leadership. “Userò le parole di Giuliano Pisapia che ha detto: ‘la ricostruzione del centrosinistra richiede una discontinuità, di contenuti e di leadership’, sono d’accordo con Pisapia”, dice laconico Massimo D’Alema che arriva a riunione quasi conclusa. Ma oggi il tema della leadership deve restare in secondo piano per lasciare spazio ai contenuti e perciò Pier Luigi Bersani replica subito a Dario Franceschini: “Se ci vengono attorno con dei tatticismi perdono tempo perché gli elettori non ci seguirebbero. Il Pd è in condizione di chiudere una fase nei contenuti? Non esiste una questione di nomi e tatticismi”, ribadisce a chi gli chiede se il tema sia sostituire la leadership di Renzi, anche perché, spiega “con questa legge elettorale sono tutti liberi di candidarsi premier e leader, non esiste un meccanismo vero di coalizione. Il Rosatellum – continua Bersani – lo hanno fatto loro e lo sanno che è tutta una finta quella del candidato premier”.

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“Sono le politiche sbagliate del Pd su lavoro, scuola, sanità, ambiente ad aver distrutto il centrosinistra e spianato la strada alle destre”, rincara Roberto Speranza, “ora non bastano le lacrime di coccodrillo fuori tempo massimo. Quel che serve è un cambiamento radicale e una nuova agenda per il Paese”, aggiunge. “Ci rivolgiamo a chi nella crisi ha pagato di più – spiega Guglielmo Epifani -: i giovani, i professionisti, le piccole e medie imprese”. Porte aperte invece a Giuliano Pisapia e al suo Campo progressista: “Se ci sarà saremo felici e auspichiamo che Pisapia ci sia, ma intanto andiamo avanti perché non c’è più tempo”, dice Arturo Scotto. Il percorso prevede dal 9 al 18 novembre assemblee di Mdp sul territorio che culmineranno in una assemblea nazionale che si terrà a Roma il 19 novembre, da cui si lancerà la proposta a tutte le altre forze. Quindi il 26 si riuniranno le assemblee provinciali di tutte le forze che avranno aderito al progetto della Alleanza civica e di sinistra per individuare i delegati alla manifestazione che si dovrebbe tenere i primi di dicembre. “Saranno un migliaio più le figure istituzionali, un luogo democratico che deciderà programma, leader, nome e simbolo, non solo una lista elettorale ma la costruzione di una forza politica”, spiega Alfredo D’Attorre. Pietro Grasso sembra essere il prescelto per guidare questo nuovo soggetto politico. “Noi non tiriamo nessuno per la giacchetta. Cerchiamo una persona che abbia un profilo civico e di sinistra… Perciò Grasso andrebbe da Dio!”, dice Pier Luigi Bersani. “Se Pietro Grasso volesse partecipare a questo sforzo per la ricostruzione di uno schieramento civico e progressista la sua presenza sarebbe fondamentale”, aggiunge D’Alema.

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